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Alessandro Marcengo

Aprile 2, 2023 in Accumulo Compulsivo, Ansia, BeMindful, COVID, Disturbo da Accumulo, Disturbo Ossessivo Compulsivo, DOC, Doc Aggressivo, Doc da Contaminazione, Doc da Controllo, Doc da Relazione, Doc Omosex, Doc Religioso, Doc Superstizioso, Hoarding Disorder, MBSR, Mindfulness, Panico, Psicoterapia, Terapia, Torino, Trattamento da

Psicologo, Psicoterapeuta, Istruttore MBSR/MBCT/IMP
Specialista in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

Si divide tra attività di docenza, pratica clinica e ricerca.

In ambito clinico si occupa di Psicoterapia individuale dell’adulto. La sua esperienza professionale è particolarmente focalizzata sul Disturbo Ossessivo Compulsivo, sui Disturbi d’Ansia e su gli approcci Mindfulness Based per la riduzione dello stress di varia origine. Negli ultimi anni ha in particolare approfondito gli aspetti di ricerca e di trattamento legati al DOC/OCD, ai disturbi collegati e al Disturbo da Accumulo con particolare riferimento a Life Event Stress e Trauma. E’ membro del CEDOC – Centro di Eccellenza per il Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Referente dell’Area Diagnosi e Trattamento DOC è docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva di Torino, Vercelli e Genova ed è socio della International OCD Foundation (IOCDF), della Società italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale (SITCC) e della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) .

E’ inoltre istruttore di Mindfulness Based Interventions (MBSR/MBCT/IMP) e coordina il servizio BeMindful presso la sede di Torino insieme alla dott.ssa Emanuela Sabena.

Per appuntamenti:

Mail: alessandro.marcengo@serviziclinici-ccc.it
Telefono: 011-3857740

Link attività:

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MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction

Marzo 1, 2023 in 2023, Ansia, BeMindful, Corsi, MBSR, Mindfulness, Senza categoria, Stress da

Programma terapeutico di gruppo per la riduzione dello stress

Il programma Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) è un protocollo basato sulla mindfulness messo a punto originariamente dal prof. Jon Kabat-Zinn presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts per trasferire alle persone un modo profondamente differente di affrontare molte delle problematiche sia fisiche che psicologiche legate allo stress.

Il programma consiste di 8 sessioni di gruppo settimanali della durata di 2 ore e mezzo, più una giornata ‘intensiva’ (domenica dalle 10 alle 17.30) e una serie di esercizi guidati quotidiani da svolgere a casa tra una sessione  e l’altra, che richiedono  un impegno di circa 45 minuti.

Presso il centro è possibile partecipare ad un programma MBSR totalmente aderente al canone originariamente elaborato da John Kabat-Zinn, condotto dal Dott. Alessandro Marcengo (Istruttore Certificato AIM – Associazione Italiana Mindfulness). L’ammissione al gruppo è subordinata ad un colloquio individuale con l’istruttore.

Nel rispetto dell’intenzione originaria il programma si rivolge sia a persone con una riconosciuta sofferenza fisica o psicologica, sia a tutti coloro che si trovano a vivere a contatto con l’intensità e il disagio dell’esperienza umana derivante dalla difficoltà di gestire eventi stressanti come malattie, lutti, separazioni, incidenti, avvenimenti traumatici o infine al sempre più consueto disagio determinato dalla costante sovraesposizione a molteplici ruoli ed attività. In particolare l’iperattività e la complessità dei differenti contesti relazionali ai quali siamo esposti quotidianamente determinano talvolta una dimensione di stress importante che può esprimersi in disturbi del sonno, dell’attenzione, dell’alimentazione o nel prodursi di stati di agitazione, ansia, inquietudine, depressione e in un’ampia serie di disturbi fisici correlati.

In particolare la ricerca scientifica svolta negli ultimi trent’anni ha evidenziato un significativo beneficio delle pratiche proposte dal programma MBSR nelle seguenti aree di sofferenza:

agendo:

  • profondi cambiamenti dell’atteggiamento, del comportamento e della percezione di se, degli altri e del mondo;
  • un’azione di importante sulla dimensione del corpo, sulle capacità di auto-guarigione, sull’efficacia delle risposte immunitarie, sulla capacità di fronteggiamento dello stress e sullo sviluppo di una generale sensazione di benessere fisico;
  • per alcune dimensioni cliniche una significativa riduzione dei sintomi fisici e psicologici a lungo termine.

Come tale il programma MBSR viene proposto oggi in più di 400 ospedali negli Stati Uniti e nelle strutture sanitarie maggiormente all’avanguardia ed attente al contesto della medicina integrativa in differenti paesi nel mondo. Inoltre al fine di affrontare molte delle problematiche psicologiche e fisiche legate allo stress in istituzioni complesse l’applicazione del programma MBSR ha trovato progressivamente spazio anche in programmi di intervento nelle aziende, nelle organizzazioni sanitarie, nelle istituzioni scolastiche e nelle carceri.

Durante il programma saranno forniti i file audio per la pratica a casa e le schede di lavoro settimanali. 

Ai partecipanti che avranno completato il percorso sarà consegnato un attestato di partecipazione.

Modalità di iscrizione e costi

La partecipazione al gruppo in partenza è subordinata ad un colloquio individuale con l’istruttore da fissare via mail attraverso l’indirizzo: info@bemindful.it indicando nome, cognome e numero di telefono.

Il costo per la partecipazione al programma (complessivamente circa 28 ore), comprensivo del materiale di lavoro, è di 290€.

Calendario e sede

Consulta il calendario >>>

Le iscrizioni sono attualmente aperte

 

COVID-19 – Tutti i gruppi si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-contagio vigenti nel periodo in oggetto (eventuale distanziamento, mascherine, procedure di accesso alla struttura, rilevazione preventiva dei sintomi per partecipanti ed istruttori, sanificazione degli ambienti, etc.).

 

Riferimenti

Dott. Alessandro Marcengo

Per contatti ed informazioni

Mail: info@bemindful.it
Tel: 011-3857740

 

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Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati

Gennaio 26, 2023 in Accumulo Compulsivo, Ansia, Benessere, COVID, Disturbo, Disturbo Ossessivo Compulsivo, DOC, Doc Aggressivo, Doc da Contaminazione, Doc da Controllo, Doc da Relazione, Doc Omosex, Doc Religioso, Doc Superstizioso, Fobia, Mindfulness, Panico, psicodiagnosi, Psicoterapia, sostegno psicologico, Terapia, Torino, Trattamento, Trauma da

Area Diagnosi e Trattamento

Il Disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni (ad esempio immagini, pensieri o impulsi percepiti come intrusivi o inappropriati che determinano significativo disagio, in genere nella forma di ansia o disgusto) e di compulsioni (comportamenti e rituali che la persona si sente obbligata a compiere per ridurre tale disagio). I tentativi spontanei di ignorare le ossessioni determina ulteriore senso di disagio ed ansia, innescando un circolo vizioso che aumenta la sofferenza della persona. Il disturbo ossessivo-compulsivo ruota attorno ad alcuni temi caratteristici e come tale prende forme specifiche, alcune più comuni altre più rare.

Le ossessioni  si focalizzano sempre intorno ad alcuni timori specifici:

  • timore di contaminarsi con “germi” oppure sostanze disgustanti (talvolta entrambe) o in generale lo “sporco”;
  • timore di cagionare danni a sé o ad altri (danni materiali, economici, di salute fisica od emotiva, ecc.) per negligenza, distrazione, sbadataggine, superficialità;
  • timore di perdere il controllo di se stessi agendo supposti “impulsi” autolesivi oppure violenti, sessualmente perversi, blasfemi ecc.;
  • timore/dubbio rispetto al sentimento nutrito verso il partner o rispetto al proprio orientamento sessuale
  • timore/disagio di non aver messo nel modo “giusto”, ordinato, allineato, completo, perfetto, simmetrico qualche oggetto con il quale si è interagito a volte collegato a timore scaramantico

I temi sono talmente ricorrenti che definiscono di fatto delle specificità di disturbo ossessivo in relazione ai temi coinvolti: Doc da contaminazione, Doc da controllo, Doc aggressivo, Doc omosex, Doc religioso, Doc da relazione, Doc superstizioso, etc.

Le compulsioni che cercano inizialmente di arginare il disagio generato dalle ossessioni si possono esprimere come reazione all’ossessione specifica con lavaggi frequenti e accurati, controlli ripetuti, compulsioni mentali (contare, riesaminare, ripetere) allineare, riordinare e numerose altre. Spesso è presente in modo importante ed a volte invalidante la dimensione dell’evitamento.

Le ossessioni e le compulsioni possono arrivare ad occupare molto tempo costituendo un ostacolo a importanti attività della persona (lavoro, studio, ecc.) od obiettivi esistenziali. La manifestazione è generalmente graduale ed ingravescente anche se in alcuni casi i sintomi possono presentarsi in modo improvviso ed eclatante. Lo scompenso può essere collocato nella maggior parte dei casi nell’adolescenza o nella prima età adulta anche se le prime manifestazioni sono in genere più precoci. Il percorso sintomatologico e caratterizzato da un andamento oscillante ma fondamentalmente cronico e spesso ingravescente.I temi di riferimento possono cambiare nel corso della vita ma il “processo” rimane il medesimo. Si tratta di un disturbo relativamente comune con una prevalenza di circa il 2% nella popolazione generale.

Nel DSM 5, anche in virtù della ormai imponente mole di ricerche sul tema, il disturbo ossessivo-compulsivo è stato inserito in una sezione a parte del manuale insieme ai disturbi correlati (Disturbo di dismorfismo corporeo, Disturbo da accumulo, Tricotillomania, Disturbo da escoriazione).

Servizi Offerti

  • Orientamento Terapeutico e Trattamento integrato del disturbo ossessivo-compulsivo – Gli studi di efficacia sul trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo hanno dimostrato come la maggior parte delle persone ottengano buoni risultati con una terapia cognitivo comportamentale che includa un approccio ERP (Esposizione con Prevenzione della Risposta) unitamente al sostegno e supporto da parte della famiglia ed un eventuale trattamento farmacologico. Il trattamento si avvale di una serie di strumenti che utilizzati in modo integrato sono in grado di determinare in tempi relativamente brevi un aumento dei gradi di libertà del paziente.
  • ERP – Esposizione con Prevenzione della Risposta – L’approccio cognitivo al disturbo ossessivo-compulsivo include differenti strumenti e strategie. Nello specifico l’ERP è una strategia di grande efficacia basata sull’esposizione graduata e guidata dal terapeuta ai pensieri, alle immagini, agli oggetti e alle situazioni che determinano disagio nella persona seguita dalla prevenzione della risposta disfunzionale di tipo compulsivo. Attraverso la prevenzione della risposta la persona ha modo di sperimentare progressivamente la spontanea riduzione dello stato di disagio.
  • Mindfulness e disturbo ossessivo-compulsivo– La pratica della Mindfulness facilitando l’acquisizione di una nuova modalità di relazionarsi con la propria esperienza interna ben si integra nelle linee di trattamento di questo disturbo. Attraverso la pratica della Mindfulness la persona può infatti imparare ad osservare gli eventi esterni ed interni nel loro divenire; a disidentificarsi dai propri pensieri; a ridurre la propria reattività rispetto a stimoli e situazioni che determinano significativo disagio facilitando lo sviluppo di un atteggiamento decentrato e privo di autobiasimo che consente una risposta efficace. (mindfulness@centroclinicocrocetta.net)
  • Valutazione psicodiagnostica e trattamento in età evolutiva (infanzia/adolescenza) – Il disturbo ossessivo-compulsivo ha frequentemente un esordio precoce. E’ importante in questi casi aiutare le famiglie ad orientarsi identificando subito la problematicità o meno dei comportamenti manifestati dal bambino/adolescente. La valutazione del caso determinerà la scelta di una eventuale linea di trattamento per il paziente che fornisca anche alla famiglia gli strumenti per correggere quei fattori di mantenimento che facilmente si sono inseriti nella relazione tra disturbo e sistema familiare alimentando il disturbo stesso (vai all’approfondimento >>>).

 

Riferimento

Dr. Alessandro Marcengo (membro CEDOC – Centro di Eccellenza per il Disturbo Ossessivo Compulsivo)

Équipe

Dr. Alessandro Marcengo, psicologo e psicoterapeuta
Dr.ssa Emanuela Sabena, psicologa e psicoterapeuta
Dr.ssa Laura Schiavo, psicologa e psicoterapeuta
Dr. Stefano Clerico, psicologo e psicoterapeuta
Dr. Fabio Theodule, psicologo e psicoterapeuta

mail: richieste@serviziclinici-ccc.it
Tel: 011 385 7740

 

Bibliografia

  • Clark D. A. Cognitive-Behavioral therapy for OCD, 2006, Guilford Press, New York
  • Lee, PhD. Baer (2002). The Imp of the Mind: Exploring the Silent Epidemic of Obsessive Bad Thoughts. New York: Plume Books.
  • Swinson R.P., Antony M.M., Rachman S., Richter M.A., Obsessive-compulsive disorder. Theory, research and treatment 1992, Guilford Press, New York
  • Wilson, Rob; David Veale (2005). Overcoming Obsessive–Compulsive Disorder. Constable & Robinson Ltd.
  • Davis, Lennard J. (2008). Obsession: A History. University of Chicago Press.
  • Emily, Colas (1998). Just Checking: Scenes from the Life of an Obsessive-compulsive. New York: Pocket Books. p. 165.
  • Rachman, S. (2004). Fear of contamination. Behaviour Research and Therapy, 42: 1227–1255.
  • Zhong CB, Liljenquist K. (2006). Washing away your sins: threatened morality and physical cleansing. Science. Sep 8, 313(5792):1451-2. 
  • Elliott C.M., & Radomsky, A.S. (2009) Analyses of mental contamination: Part I, experimental manipulations of morality. Behaviour Research and Therapy. 47(12):995-1003. 
  • Elliott CM, Radomsky AS. (2012) Mental contamination: the effects of imagined physical dirt and immoral behaviour. Behav Res Ther. 2012 Jun;50(6):422-7
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Stress Clinic

Settembre 15, 2019 in Ansia, BeMindful, Benessere, diagnosi, Dipendenza, Disturbi alimentari, Disturbo, MBSR, Mindfulness, Programma, psicodiagnosi, Psicoterapia, Servizio, sostegno psicologico, Stress, Terapia, Torino, Trattamento, Trauma da

Tra Fisiologia e Patologia – Conoscere, Gestire, Superare lo Stress

E’ oggi a tutti manifesto come uno dei problemi che caratterizzano la nostra società sia quello che nei discorsi quotidiani definiamo “stress”. L’impatto è pervasivo ed altamente problematico determinando effetti su un continuum che va da un iniziale malessere esistenziale ad importanti aspetti di sofferenza psicologica e relazionale fino a gravissime patologie organiche. Per comprendere meglio come la cronicità di esposizione a stimoli stressanti possa produrre così gravi danni è utile ricondurci alla definizione scientifica di stress formulata dal neuroendocrinologo Hans Selye già nel 1936. Selye definisce la “risposta fisiologica da stress” come la capacità fondamentale, aspecifica e strategica di un organismo di adattarsi alle richieste dell’ambiente facendo un’importante distinzione tra eustress (stress positivo, finalizzato ad uno scopo evolutivo) e distress (stress negativo, nocivo per l’individuo). Quest’ultimo è quello che oggi viene indicato nel discorrere quotidiano semplicemente come “stress” (lavorativo, personale, etc.). Uno dei fattori fondamentali che differenziano lo stress positivo da quello negativo è la durata. E’ necessario infatti distinguere una reazione da stress acuta (ad esempio spaventarci  per un cane che ci ha abbaiato girando dietro un angolo), di breve durata, alla quale cui segue un quasi immediato e ritorno allo stato di base, da una reazione da stress prolungata, costituita da uno sforzo prolungato di fronteggiamento di uno stimolo stressante che può durare invece settimane, mesi o addirittura anni. E’ importante sottolineare quindi che la parte che genera questa complessa sofferenza non è tanto la risposta fisiologica da stress di per sé ma la cronicità e a volte la permanenza con la quale si esprime in risposta a stimoli complessi di tipo relazionale e sociale a cui tutti sono esposti nella molteplicità e complessità di ruoli che la complessa vita umana impone.

Quando la reazione da stress è prolungata si produce un attivazione continuata sull’asse ipotalamo-cortico-surrene (HPA) che in una prima fase possiamo dire di semplice attivazione a cui segue una fase di stanchezza ed una di esaurimento. Gli effetti di questa reazione da stress prolungata hanno luogo nel corpo, nella mente, nel comportamento come espressione di uno stesso sistema interconnesso. Si possono individuare differenti fasi man mano più compromesse in questo progressivo “ammalarsi di stress”. Inizialmente si manifesta una stanchezza fisica e mentale cronica dalla quale derivano problemi interpersonali con ritiro su sé stessi, si diventa irascibili ed intolleranti verso tutti, in uno stato di continua irritazione. La capacità di autoregolazione emotiva diminuisce e ci si trova a litigare per questioni marginali e con marcate oscillazioni dell’umore sul fronte depressivo. Si sviluppano difficoltà cognitive a carico dell’attenzione, della concentrazione, della capacità di pianificare soluzioni o direzioni esistenziali o di compiere scelte. Subentrano poi in virtù dello stato di ansietà cronica dolori a carico dell’apparato muscolo-scheletrico (tensioni, dolori cervicali, cefalee) e a volte insonnia e infine lo sviluppo di vere patologie da stress. La tensione prolungata ha prodotto danni invisibili accumulati per lungo tempo nell’organismo che si manifestano con malattie specifiche, in gran parte favorite dal progressivo indebolimento del sistema immunitario: influenze, coliti, ipertensione, vari difetti cardiovascolari (si veda anche la tabella 1 al fondo della pagina).

A tutto ciò va aggiunto un ulteriore carico patogeno che consiste in quelle strategie disfunzionali di fronteggiamento dello stress cronico che la persona ha messo in campo negli anni. Si tratta spesso di abitudini dannose per la salute ma che producono sollievo immediato (ad esempio fumare, bere, mangiare compulsivamente, abusare di farmaci, etc.) o di comportamenti più complessi ma ugualmente nocivi a sé e alle proprie relazioni.

Come invertire questo circolo vizioso ?

I recenti studi di psico-neuro-endocrino-immunologia non lasciano più dubbi sulla necessità di considerare il sistema mente-corpo come un entità unica. Pensieri, emozioni e reazioni fisiologiche sono strettamente integrate e si condizionano a vicenda istante per istante. Già Selye aveva colto la complessità della risposta da stress come dipendente dall’interazione multifattoriale di stimolo stressante (stressor esterno o interno), caratteristiche dell’individuo e ambiente nel quale questa interazione ha luogo.
In virtù delle componenti e delle caratteristiche di questi tre fattori è necessario valutare le linee di correzione possibile per ripristinare un “sostenibilità” del proprio sistema di reazione allo stress.
Oggi si sono sviluppate, grazie ai continui sviluppi delle neuroscienze, nuove psicoterapie e strategie integrate nonché programmi di supporto, in grado di indirizzare, numerose forme di sofferenza mentale portando ad un aumento della consapevolezza e della capacità di regolazione dei propri stati d’animo e dei propri comportamenti.
Divengono possibili allora percorsi che vanno nel senso del conoscere, dell’affrontare, del gestire e del superare le dimensioni di stress presenti nella propria vita mobilitando le risorse personali che potranno caso per caso avvantaggiarsi, laddove necessario anche in una dimensione integrata, di:

  • Tecniche di fronteggiamento e regolazione degli stati mentali e fisici di sofferenza
  • Mindfulness – Pratica meditativa di consapevolezza
  • Percorsi di psicoterapia personale a carattere cognitivo-comportamentale
  • Eventuale affiancamento di un supporto farmacologico
  • Eventuale affiancamento di interventi specialistici in relazione alle patologie già in essere (es. cardiologiche, dermatologiche, pneumologiche, etc.)

Ciascuna di queste strade va valutata insieme alla persona in relazione alle proprie caratteristiche personologiche ed alle condizioni stressogene e di contesto nella quale è inserita.

Riferimento

Dr. Alessandro Marcengo – Psicologo, Psicoterapeuta, Istruttore MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)

Contatti

Mail: alessandro.marcengo@serviziclinici-ccc.it
Telefono: 011-3857740

 

Tabella 1 – Effetti dello stress cronicospacer_long

Sintomi di Sofferenza Psicologica

  • Difficoltà a prendere decisioni
  • Difficoltà a relazionarsi con gli altri
  • Diminuito senso di efficacia e rendimento nel lavoro
  • Disturbi della memoria
  • Disturbi dell’attenzione
  • Depressione
  • Ansia
  • Disturbi della sfera sessuale
  • Insonnia e disturbi del sonno

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Sintomi di Sofferenza Fisica

  • Emicrania e cefalee muscolo-tensive
  • Cervicalgia, Sciatalgia, Lombalgia
  • Artrosi
  • Colite spastica, stipsi
  • Ulcera gastrica e duodenale
  • Diabete
  • Ipercolesterolemia
  • Malattie cardiovascolari (ipertensione, tachicardia, extrasistole, infarto)
  • Malattie autoimmuni
  • Raffreddori ed Influenze
  • Asma
  • Allergie
  • Intolleranze alimentari
  • Psoriasi e dermatiti
  • Prostatiti, Cistiti,  Vaginiti, ecc.
  • Herpes labiale/genitale
  • Obesità
  • Invecchiamento precoce

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Attacchi di panico, ansia e fobie

Aprile 16, 2014 in Ansia, EMDR, Fobia, Gruppo, Individuale, Mindfulness, Panico, Psicoterapia, Servizio, Terapia, Torino, Trattamento da

“La paura della paura”

L’ansia è una emozione provata da tutte le persone durante la vita, spesso non distinguibile dalla paura e spesso identificata con lo stress, almeno come costruzione verbale. L’ansioso vive una esperienza di carattere sia cognitivo, il pericolo imminente, sia somatico, la reazione di allarme con l’aumento di adrenalina affinché si possa affrontare il pericolo stesso o scappare. In quest’ottica, l’ansia è una emozione adattiva che ci permette di scegliere cosa fare,  di superare momenti difficili, di forte stress o situazioni impreviste.

L’attacco di panico si verifica quando l’ansia e/o la paura sono talmente intense da provocare i sintomi quali palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di dispnea e soffocamento, nausea, dolori al petto, paura di perdere il controllo o impazzire, paura di morire.

La fobia è una paura persistente di oggetti, situazioni, animali, persone ed attività che nei casi più gravi produce una limitazione dell’autonomia della persona, fino a scelte di evitamento dagli stimoli stessi. Le più frequenti sono le fobie sociali, come la paura di parlare in pubblico, e le fobie specifiche, come la paura di volare, degli insetti.

Il DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) classifica i disturbi d’ansia in:

  • (F93.0) disturbo d’ansia di separazione
  • (F94.0) mutismo selettivo
  • (F40.) fobia specifica (animali, sangue, cure mediche, ambiente)
  • (F40.10) disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
  • (F41.0) disturbo di panico
  • (F40.00) agorafobia
  • (F41.1) disturbo d’ansia generalizzata
  • (__._) disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
  • (F06.4) disturbo d’ansia dovuto ad altra condizione medica
  • (F41.8) disturbo d’ansia con altra specificazione
  • (F41.9) disturbo d’ansia senza specificazione

Servizi Offerti  

  • Terapia individuale con approccio cognitivo – Il percorso mira ad integrare le emozioni, cognizioni e sensazioni corporee del soggetto ansioso per dargli un nuovo senso e significato all’interno della propria storia di vita. Questo pone il soggetto nella condizione di comprendere il significato della sua ansia, paura o fobia, permettendogli di gestire lo stato di disagio e condurre una esistenza soddisfacente. (Équipe)
  • Terapia individuale secondo il protocollo EMDR – Il protocollo EMDR (Eye Movement Desensibilization and Reprocessing) viene utilizzato in quelle situazioni in cui l’individuo, dopo aver vissuto un evento doloroso e traumatico, tende a ricordarlo in modo intrusivo e doloroso con la stessa intensità di quando si è verificato, provocando notevoli ripercussioni sulla vita quotidiana. Attraverso i movimenti oculari si permette una desensibilizzazione all’evento e con l’aiuto del professionista l’elaborazione funzionale e adattiva dell’episodio con riduzione dell’ansia e paura.
  • Terapia Mindfulness Based – Attraverso la meditazione Mindfulness (in gruppo o individuale) vengono addestrate consapevolezza e attenzione per riuscire  a spostarsi con flessibilità dal vivere costantemente nel futuro all’essere nel momento presente, riappropriandosi così della propria vita. La meditazione modifica la relazione con i propri pensieri, emozioni e sensazioni connessi all’ansia, consentendo una maggiore flessibilità psicologica. In tal modo è possibile scegliere in maniera consapevole azioni che siano efficaci a soddisfare i propri bisogni di sicurezza e calma dando risposte più efficaci alla paura, all’ansia e al panico. (Dr.ssa Emanuela Sabena)

 

Riferimenti

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Bibliografia

  • Giannantonio M., Lenzi S. Il disturbo di panico. Raffaello Cortina. 2009
  • Hunter R. C. “The art of hypnotherapy”. Crown House Publishing Ltd. 2010
  • Procacci M., Popolo R., Marsigli N. (a cura di) Ansia e ritiro sociale. Raffaello Cortina, Milano. 2011
  • Sassaroli S. et all. “Psicoterapia cognitive dell’ansia” – Raffaello Cortina Editore. 2006
  • Schwartz R. C. “Internal Family Systems Therapy. The Guilford Press, 1995.
  • Wells A. Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia McGraw Hill