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Be Mindful – Programma Mindfulness

Marzo 1, 2023 in 2022, BeMindful, Benessere, Corsi, Gruppo, Mindfulness, Programma, Torino da

Programma terapeutico basato sulla mindfulness

Il programma Be Mindful

Il programma Be Mindful è un percorso esperienziale di gruppo di otto settimane basato sulla mindfulness, strutturato in otto sessioni di terapia di gruppo di due ore e pratica individuale a casa, indirizzato a persone che vivono in situazioni di disagio percepito (disturbi d’ansia, umore depresso, somatizzazioni, condizioni di vita difficili), che hanno problemi di salute o che vogliono imparare una nuova e più funzionale modalità di rapportarsi alla vita.

Si tratta di un addestramento graduale ed intensivo alla consapevolezza attraverso differenti pratiche per imparare a disattivare intenzionalmente gli automatismi di pensiero, esercizi di comunicazione e ascolto consapevole.

L’allenamento a vivere in modo consapevole produce di per sé un effetto benefico di calma, di chiarezza e stabilità. Al termine del percorso i partecipanti avranno appreso competenze pratiche per imparare ad affrontare situazioni difficili sul piano emotivo, relazionale e fisico. Saranno forniti i file audio per proseguire la pratica a casa e schede di lavoro settimanali.

Calendario e sede

Consulta il calendario >>>

Le iscrizioni sono attualmente aperte

Modalità di iscrizione e costi

E’ possibile iscriversi inviando una mail a info@bemindful.it con i propri dati anagrafici e recapito telefonico.

Il costo comprensivo del materiale di lavoro è di 260€.

COVID-19 – Tutti i gruppi si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-contagio vigenti nel periodo in oggetto (eventuale distanziamento, mascherine, procedure di accesso alla struttura, rilevazione preventiva dei sintomi per partecipanti ed istruttori, sanificazione degli ambienti, etc.).

Riferimenti

Dott. Alessandro Marcengo
Dott.ssa Emanuela Sabena

Per contatti ed informazioni

Mail: info@bemindful.it
Tel: 011-3857740

 

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IMP – Interpersonal Mindfulness Program

Agosto 5, 2022 in 2022, BeMindful, Benessere, Corsi, gestione emozioni, Gruppo, miglioramento, Mindfulness, potenziamento, Programma, Senza categoria, sostegno psicologico, Stress da

Programma avanzato di Mindfulness relazionale

L’Interpersonal Mindfulness Program è un percorso di Mindfulness avanzato basato sulla integrazione della pratica meditativa dell’Insight Dialogue sviluppata da Gregory Kramer con le modalità strutturate caratteristiche del programma MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) elaborato da Jon Kabat-Zinn. Tale integrazione nasce dalla collaborazione tra lo stesso Gregory Kramer, e Florence Meleo-Meyer (direttrice dei training per istruttori del Center for Mindfulness di Worcester, MA) che insieme a Phyllis Hicks (Senior Teacher di Insight Dialogue) ha elaborato il programma IMP.

L’IMP parte da una considerazione fondativa: grandissima parte della sofferenza e dello stress che sviluppiamo nasce dalle relazioni che viviamo quotidianamente. Anche se abbiamo una pratica personale solida e consistente la consapevolezza e la saggezza coltivata individualmente sembrano talvolta dissolversi improvvisamente nel contatto con gli altri. L’IMP è allora finalizzato a ridurre questa sofferenza e questo stress relazionale coltivando pratiche che nutrono e stimolano una maggiore consapevolezza e presenza durante le quotidiane interazioni umane, soprattutto le più importanti per noi.

In particolare l’IMP è finalizzato a:

  • approfondire ad un nuovo livello la propria pratica (coltivando una consapevolezza che si apre dall’individuale al relazionale)
  • accedere a nuove istruzioni meditative per nutrire di consapevolezza  le nostre complesse quotidiane relazioni
  • riconoscere reattività automatiche che sorgono nel contatto e nell’esposizione all’altro
  • coltivare stati mentali ed azioni salutari unitamente alla capacità di lasciare andare quelli non salutari
  • apprendere possibilità di ascolto più profondo di sé e degli altri

Il programma indirizza lo stress di tipo relazionale che sorge nelle nostre relazioni più importanti (la coppia, i figli, i genitori, i fratelli, gli amici, i colleghi) così come quelle fugaci e continue con gli estranei e potenzialmente con ogni altro essere umano. La complessità e la dinamicità delle relazioni con le quali ci confrontiamo quotidianamente producono facilmente dimensioni di stress estremamente importanti che spesso arrivano ad interagire con condizioni di ansia, irritazione, colpa, tristezza e nella possibilità frequente di disturbi fisici correlati.

Così come la meditazione sul corpo, sul respiro, e su altri oggetti sono differenti forme di pratica di meditazione individuale, anche l’Interpersonal Mindfulness Program utilizza metodi specifici per coltivare attenzione, presenza, consapevolezza e intuizione profonda. Il fondamento della Mindfulness Relazionale è costituito dalle sei istruzioni meditative dell’Insight Dialogue. Sessione dopo sessione ciascuna di queste linee guida viene offerta, praticata insieme, portata con sé da ciascun meditante ed integrata nella propria vita interpersonale. La consapevolezza in relazione viene nutrita e coltivata inoltre grazie alla pratica con i compagni di corso, la meditazione silenziosa e tutti gli altri elementi costitutivi dell’IMP.

Il programma si colloca in una cornice di circa due mesi. Si compone di 8 sessioni di gruppo della durata di 2 ore e mezzo con cadenza settimanale ed una giornata ‘intensiva’ tra la quarta e la quinta sessione (il sabato dalle 10 alle 17.30). Durante l’intero programma è richiesto di praticare quotidianamente (pratica formale, informale e relazionale). L’impegno richiesto è orientativamente di circa 45 minuti al giorno.

Il programma IMP al quale è possibile partecipare presso il nostro centro è totalmente aderente alla struttura, la forma ed i contenuti originariamente elaborati da Gregory Kramer, Florence Meleo-Meyer e Phyllis Hicks ed è condotto da Alessandro Marcengo istruttore IMP certificato Metta Programs (USA).

L’IMP è un programma avanzato è quindi necessario per partecipare al programma soddisfare almeno una di queste tre condizioni:

  • avere completato un programma MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) o MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy) o in ogni caso un percorso strutturato di Mindfulness in gruppo sotto la guida di un istruttore qualificato
  • avere una solida base di esperienza di meditazione di consapevolezza in un contesto di gruppo (Es. Vipassana, Zen)
  • avere partecipato a ritiri di Insight Dialogue

Durante il programma saranno fornite settimanalmente le schede di lavoro e i file audio necessari al lavoro a casa.
Ai partecipanti che avranno completato il percorso verrà consegnato l’attestato di partecipazione al programma IMP.

Sede e orari

Consulta il calendario >>>

Istruttore

Il programma Interpersonal Mindfulness  (IMP) è condotto da: Alessandro Marcengo:

  • Istruttore certificato MBSR/MBCT – Associazione Italiana Mindfulness AIM
  • Istruttore certificato IMP – Metta Programs (USA)

Modalità di iscrizione e costi

Per iscriversi occorre inviare una mail a info@bemindful.it indicando nome, cognome, numero di telefono e precedenti percorsi di gruppo (MBSR/MBCT/IMP Etc.) fatti presso BeMindful o in altri centri accreditati.

Il costo per la partecipazione al protocollo (complessivamente circa 28 ore), comprensivo del materiale di lavoro, è di 330€.

COVID-19 – Tutti i gruppi si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-contagio vigenti nel periodo in oggetto (eventuale distanziamento, mascherine, procedure di accesso alla struttura, rilevazione preventiva dei sintomi per partecipanti ed istruttori, sanificazione degli ambienti, etc.).

Riferimenti

Dott. Alessandro Marcengo

Per contatti ed informazioni

Mail: info@bemindful.it
Tel: 011-3857740

 

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Adolescenza

Febbraio 8, 2022 in Età Evolutiva, Gruppo, Psicoterapia, Servizio, Terapia, Torino, Trattamento da Centro Clinico Crocetta

Diagnosi e trattamento delle problematiche in adolescenza

L’adolescenza è un momento della vita caratterizzato da cambiamenti fisici e psicologici che possono portare a turbamenti e crisi necessari per diventare grandi. Rappresenta, quindi, un periodo critico sia per i ragazzi, che possono andare incontro a comportamenti rischiosi, sia per i genitori che li affiancano nel percorso di crescita.

I ragazzi vivono una condizione di passaggio dall’essere bambini al diventare adulti cercando di prendere decisioni autonome, di mettersi alla prova e di confrontarsi con i pari e con gli adulti. Questo non è sempre facile e può causare disagio e malessere: difficoltà a relazionarsi con gli altri, calo del rendimento scolastico, rifiuto di andare a scuola, comportamenti devianti o antisociali, utilizzo di sostanze (alcol, droghe, farmaci). Talvolta il disagio si esprime attraverso dolori fisici (mal di testa, di pancia, di stomaco, nausea, ecc.) oppure sotto forma di disturbi vari (disturbo depressivo, disturbi d’ansia, disturbo alimentare). Di fronte a questi segnali, spesso difficilissimi da affrontare in famiglia, può essere indispensabile rivolgersi ad uno specialista che aiuti ragazzo e famiglia nella comprensione e nella gestione del disagio.

Servizi Offerti

  • Psicodiagnosi – si occupa della “valutazione” psicologica e psicopatologica del ragazzo attraverso l’utilizzo di strumenti per la valutazione della personalità, degli aspetti emotivi, dell’attaccamento o degli aspetti cognitivi, allo scopo di descrivere e comprendere le caratteristiche più profonde dei vari aspetti che compongono e definiscono la personalità di un individuo per averne una conoscenza (diagnosi) più precisa, per giungere ad una formulazione di ipotesi diagnostiche che permettono di porre gli obiettivi della terapia.
  • Sostegno psicologico – è un’attività che lo psicoterapeuta utilizza per supportare l’adolescente e aiutarlo a comprendere ed alleviare i suoi disagi emotivi e comportamentali. Il terapeuta e il ragazzo lavorano insieme per comprendere e chiarire le emozioni attraverso i sintomi, le difficoltà e le problematiche. L’obiettivo è quello di aiutare il ragazzo ad individuare le  risorse e le strategie adeguate per affrontare le sue difficoltà.
  • Psicoterapia individuale – la psicoterapia cognitiva è basata sulla teoria che vede pensieri, emozioni e comportamenti legati tra loro; di conseguenza ciò che facciamo e pensiamo ci condiziona emotivamente. A volte ciò che pensiamo di noi stessi e della realtà può essere disfunzionale e può portare sofferenza interferendo con la capacità di trovare la strategia più adatta per risolvere i problemi. Questo avviene più che mai nell’adolescenza, già critica di per sé e caratterizzata dalla difficoltà di affrontare e comprendere il proprio modo di essere e le proprie emozioni. Con la psicoterapia si può aiutare il ragazzo a ridurre e risolvere ciò che lo ostacola o lo blocca riconducendolo verso il naturale percorso di crescita.
  • Psicoterapia di gruppo – è una metodologia terapeutica che utilizza il gruppo come “strumento” fondamentale. Il gruppo presenta delle caratteristiche che facilitano l’instaurarsi di relazioni, la nascita di legami, la creazione di interessi comuni dentro ad un contesto potenzialmente terapeutico. La psicoterapia di gruppo può offrire una notevole esperienza correttiva agli adolescenti. La caratteristica del gruppo terapeutico, adattato alle problematiche adolescenziali, è che il ragazzo può condividere la sua esperienza e le sue emozioni con i pari e nello stesso tempo sperimentare una relazione terapeutica con l’adulto/terapeuta. In alcuni casi, la terapia di gruppo risulta più accettabile dal ragazzo che non che non deve così “gestire” una relazione individuale con un adulto. I ragazzi provano la sensazione che stia avvenendo qualcosa di importante in un luogo protetto e accogliente e che ciò possa essere sperimentato al di fuori della terapia.
  • Sostegno alla genitorialitàtalvolta può essere utile affiancare alla terapia con l’adolescente, degli incontri con i genitori, concordati anche insieme agli adolescenti stessi, in modo tale da sostenere il ragazzo anche nel contesto familiare, dando ai genitori degli strumenti utili di lettura dei sintomi e di gestione di questi nella quotidianità.
  • EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing) – è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto utilizzato e molto efficace anche nel trattamento di bambini e adolescenti: può succedere, infatti, che il bambino viva esperienze brutte, tristi o che possono dare fastidio come essere vittima di bullismo, assistere o subire incidenti, essere vittima di violenze. Queste esperienze possono accadere una o più volte, anche per anni. Brutti eventi come questi possono portare il bambino o il ragazzo a sentirsi a disagio e/o diverso dagli altri e le immagini di quello che è accaduto possono continuare a tornare in mente togliendo la voglia di fare, facendo arrabbiare o distraendo il bambino. Grazie al trattamento EMDR questa condizione può migliorare e i sintomi possono prima affievolirsi e poi scomparire del tutto.

Équipe

 

Bibliografia

  • BaraB.G., 1996, Manuale di psicoterapia cognitiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol.1) L’attaccamento alla madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol. 2). La separazione dalla madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol. 3). La perdita della madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Una base sicura, Raffaello Cortina, Milano.
  • Caviglia G., 2003, Attaccamento e psicopatologia. Dalla ricerca alla clinica, Carocci, Roma.
  • Crittenden P.M. 1999, Attaccamento in età adulta, Raffaello Cortina, Milano.
  • Crittenden P.M. 1997. Pericolo, sviluppo e adattamento, Masson, Milano.
  • Crittenden P.M. 1994, Nuove prospettive sull’attaccamento: teoria e pratica in famiglie ad altro rischio, Guerini, Milano.
  • Fonagy P., Target M. 2001, Attaccamento e funzione riflessiva, Raffaello Cortina, Milano.
  • Guidano V.F., 1992, Il sé nel suo divenire, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Guidano V.F., 1988, La complessità del sè, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Holmes J. 1994, La teoria dell’attaccamento- John Bowlby e la sua scuola, Raffaello Cortina, Milano.
  • Isola L. e Mancini F. 2003, Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza, Franco Angeli, Milano.
  • Lambruschi F., eds.2004, Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Liotti G. 2001, Le opere della coscienza, Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Liotti G. 1994, La dimensione interpersonale della coscienza, Franco Angeli, Milano.
  • Parkes C.M., Stevenson-Hinde J., Marris P. 1995, L’attaccamento nel ciclo della vita, Il pensiero Scientifico, Roma.
  • Safran J.D., Segal Z.V. 1983, Il processo interpersonale nella terapia cognitiva, Feltrinelli, Milano.
  • Schaffer H.R., ed 1993, L’interazione Madre-Bambino, Franco Angeli, Milano.
  • Siegel D. 2001, La mente relazionale, Neurobiologia dell’esperienza interpersonale, Cortina, Milano.
  • Veglia F. 1999, ed. Storie di vita. Narrazione e cura in psicoterapia cognitiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Veglia F. 2005, Manuale di Educazione sessuale, Vol 2 Applicazioni, Erikson, Trento.
  • Veglia F.2004, Manuale di Educazione sessuale, Vol 1 Teoria e Metodologia, Erikson, Trento.
  • Veglia F., Pellegrini R. 2003, C’era una volta la prima volta, Erikson, Trento.
  • Zaccagnino M. 1009, I disagi della maternità. Individuazione, prevenzione e trattamento, Franco Angeli Milano.
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Protocollo “Circle of security – Parenting COS-P”

Gennaio 30, 2021 in Età Evolutiva, famiglia, genitori, gestione emozioni, Gruppo, Programma, Senza categoria, Torino da

Un corso per migliorare la sicurezza dei propri bambini e ragazzi, per una crescita sana e completa.

“Tutti vogliamo sapere di essere tenuti nella mente e nel cuore di un altro”
Diana Fosha, Ph.D.

La scienza umana odierna spiega molto chiaramente che ciascun essere umano sviluppa la propria individualità a partire da un “essere con”. Da quando si nasce si ha bisogno di figure di riferimento che diano l’aiuto necessario per poter “stare” e “andare” nel mondo. Senza i caregivers (i genitori e tutte le figure che si prendono cura di) nessun bambino riuscirebbe a sopravvivere. “L’essere con” genera qualcosa che è più che la somma dei singoli: quando ci sono due persone la relazione tra le due genera qualcosa di unico, dinamico e sempre nuovo. È nelle relazioni con gli altri che si costruisce la propria personalità, nella relazione, gli esseri umani, prendono forma e sviluppano i loro schemi d’azione, esprimono le loro emozioni, accrescono i loro valori. Possiamo dire che la condizione umana, nei primi anni di vita, si basa su tre sistemi d’azione fondamentali (detti anche sistemi motivazionali): il sistema di attaccamento (che ci spinge a chiedere aiuto quando necessario), il sistema di accudimento (che ci rende solleciti nel fornire cura a chi ha bisogno) e il sistema esplorativo (che ci permette di scoprire il mondo, essere curiosi, esprimere la propria identità, ecc.).
Sia il bambino che il genitore hanno bisogno di stare in relazione e lo fanno attraverso questi 3 sistemi motivazionali, che si attivano/disattivano continuamente in base ai bisogni cui la persona deve rispondere. Oggi sappiamo che la qualità delle relazioni di attaccamento tra genitori e figli può essere un fattore di protezione (o di rischio) in termini di eventuali problematiche che potrebbero emergere nel corso dello sviluppo del bambino (tra cui: difficoltà nel calmarsi dopo eventi stressanti, alto rischio di problematiche emotive, difficoltà nella regolazione emotiva, bassa autostima, rifiuto da parte dei pari). 50 anni di ricerca sulla teoria dell’attaccamento hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti con una relazione di attaccamento sicuro:

  • sono più felici e collaborativi con i genitori
  • sono meno arrabbiati e aggressivi
  • riescono a mantenere relazioni amicali più positive e forti
  • sono più sicuri nel risolvere problematiche a livello relazionale e sociale (anche da adulti)
  • riescono a costruire relazioni più stabili con sorelle e fratelli
  • hanno una maggiore autostima
  • credono fortemente che per qualsiasi problema si può trovare una soluzione
  • si fidano del fatto che possono chiedere aiuto, ma al tempo stesso imparano anche a credere in loro stessi nel farcela da soli
  • si fidano delle persone che amano
  • sanno essere gentili ed empatici

Circle of security – Parenting COS-P®: cos’è e cosa propone?

Il Circolo della Sicurezza – Parenting (COS-P) è stato creato da Cooper, Hoffman, Marvin, Powell nel 1998. Il protocollo è validato in tutto il mondo con prove di evidenza clinica. L’approccio del Circolo della Sicurezza si propone di aiutare i genitori a riconoscere e rispettare il bisogno reciproco di connessione presente in sé stessi e nei propri bambini, osservando come i 3 sistemi di azione si attivano e come il genitore, stando attento al bisogno del figlio, può aiutarlo a vivere nel mondo sicuro di sé e fiducioso negli altri. Migliorare la relazione genitore-bambino, vuol dire dare l’opportunità al figlio di essere un bambino sicuro e di migliorare la qualità del legame e della sua vita più in generale. Lo scopo principale del percorso è quello di prevenire o riflettere sulle difficoltà emotive e relazionali dei bambini. Esso è indicato dunque sia per casi sintomatologici, sia in ottica di promozione della sicurezza per il bambino, in un’ottica psico- educativa.

Attraverso questo programma vengono esplorati, con il genitore, i vari tipi di bisogni che un bambino può avere, aiutandolo a comprendere come stare in ciascuno di essi. È data importanza particolare al ruolo della regolazione e organizzazione delle emozioni. I figli imparano a regolare i loro stati emotivi interni grazie alla capacità dell’adulto di riferimento di contenere e gestire le loro emozioni. Man mano che si cresce si passa dall’etero-regolazione all’ auto-regolazione, in base a schemi appresi e automatizzati. Pertanto con il circolo della sicurezza si lavora sulla capacità di “essere con” il bambino mentre prova le diverse emozioni, insegnandogli ad accoglierle e regolarle. Infine i genitori vengono aiutati a comprendere i comportamenti dei figli che non sono sempre di facile comprensione e i bisogni mascherati, o non espressi.

Dalle teorie dell’attaccamento sappiamo che i genitori rispondono alle segnalazioni emotive e ai bisogni dei propri bambini in base alla qualità delle loro relazioni primarie a agli schemi che hanno appreso a loro volta nell’infanzia. Se il genitore nella sua infanzia ha vissuto delle emozioni in modo invasivo, o senza riuscire a gestirle e tollerarle, questi stati emotivi diventano intollerabili, anche quando li vive il proprio bambino. Per cui il bambino non potrà imparare a gestire in modo funzionale tali stati emotivi. In particolare, non percependo la disponibilità del genitore rispetto a quello specifico stato interno, il bambino eviterebbe di manifestare tale bisogno o lo richiederebbe in modo non funzionale sviluppando un attaccamento insicuro e a volte in conseguenza a ciò dei sintomi.

Lo scopo dunque è quello di migliorare la capacità di rispondere in modo adeguato alle richieste emotive del figlio sostenendo un attaccamento sicuro.

Come si sviluppa in programma?

Il programma COS-P® è un intervento manualizzato di sostegno alla genitorialità suddiviso in 8 incontri di circa un’ora e mezzo ciascuno. È supportato da un dvd che propone diversi filmati per facilitare l’apprendimento dei vari concetti.

Gli incontri, previsti per gruppi di genitori, hanno un fine preventivo e psico-educativo; adatti a genitori per bambini e/o adolescenti. Il programma è particolarmente indicato per bambini della fascia 0-5 anni, ma viene utilizzato anche per le altre fasce di età. Lo svolgimento del protocollo, in base al modulo affrontato e alle varie fasi, può variare in termini di tempo (Zeanah et al. 2013, Manaresi, 2012).

Nel programma è previsto un lavoro prima teorico e poi pratico attraverso esercitazioni con i supporti video per favorire l’acquisizione della consapevolezza dei processi di regolazione e strutturazione delle dinamiche relazionali (Zeanah et al. 2013).

Essi sono condotti da uno psicoterapeuta che ha effettuato il training specifico ed è iscritto nel registro “Circle of Security – Parenting, COS-P”, che guiderà i genitori attraverso confronti, domande e riflessioni.

Per i genitori e gli educatori, che devono aiutare i loro ragazzi nella costruzione di risorse da usare in ambienti sempre più complessi, diventa fondamentale puntare all’essenza della relazione:

  • per favorire il benessere dei propri figli;
  • per dare ai figli la possibilità di avere un porto sicuro a cui approdare e una base sicura da cui prendere il largo;
  • per offrire gli strumenti necessari ad un pieno sviluppo del sé.

Percorsi attualmente attivi

Online, tramite piattaforma Skype o presso Servizi Clinici – sede “Galileo Ferraris” –  C.so Galileo Ferraris 110 – Torino tenuto dalla Dr.ssa Laura Schiavo, Psicologa, Psicoterapeuta

Scarica il volantino >>>

Riferimenti

Servizi Clinici – sede “Galileo Ferraris” – C.so Galileo Ferraris 110

Servizi Clinici – sede “Massimo D’azeglio” – C.so Massimo D’Azeglio 10

 

Bibliografia

  • Ainsworth, M. D., Blehar, M., Waters, E., Walls, S. (1978). Patterns of attachment. Hillsdate, NJ: Erlbaum.
  • Bowlby, J. (1969). Attachment and Loss, vol.1: Attachment, New YOtrk, Basic; tad. Attaccamento e perdita, vol. 1: L’attaccamento alla madre. Torino; Boringhieri, 1972.
  • Cassidy, J., Brett, B. E., Gross, J. T., Stern, J. A., Martin, D. R., Mohr, J. J., et al. (2017). Circle of Security-Parenting: A randomized controlled trial in Head Start. Development and Psychopathology, 29, 651–673. https://doi.org/10.1017/S0954579417000244
  • Cassidy, J., Woodhouse, S., Sherman, L., Stupica, B., & Lejuez, C. (2011). Enhancing infant attachment security: An examination of treatment efficacy and differential susceptibility. Development and Psychopathology, 23(1), 131–148.
  • Hoffman, K., Marvin, R., Cooper, G. & Powell, B. (2006). Changing toddlers’ and preschoolers’ attachment classifications: The Circle of Security Intervention. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 74, 1017-1026.
  • Huber, A., McMahon, C., & Sweller, N. (2015a). Efficacy of the 20-week Circle of Security Intervention: Changes in caregiver reflective functioning, representations, and child attachment in an Australian clinic sample. Infant Mental Health Journal, 36(6), 556–574.
  • Huber, A., McMahon, C., & Sweller, N. (2015b). Improved child behavioural and emotional functioning after Circle of Security 20-week intervention. Attachment and Human Development, 17(6), 547–569
  • Liotti G. & Farina B. (2011) Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa

 

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Mindfulness

Luglio 1, 2019 in BeMindful, Benessere, Corsi, Gruppo, MBSR, Mindfulness, Programma, Psicoterapia, Stress, Torino da

Vivere nel presente

Mindfulness significa capacità di portare l’attenzione in modo intenzionale, aperto e non giudicante al momento presente. E’ una qualità di attenzione che si sviluppa attraverso la pratica meditativa ereditata dalle discipline orientali, ma svincolata da specifici significati filosofico-religiosi. L’addestramento alla presenza mentale è un metodo pratico e sistematico per gestire stress, disagi, problemi di salute e per rispondere più efficacemente alle sfide e ai problemi della vita di ogni giorno. Con la mindfulness sviluppiamo una forma di “intelligenza pratica” per gestire la mente. Riuscire a prestare attenzione alle proprie esperienze interne nel qui ed ora promuove infatti un aumento della consapevolezza e ciò produce e rinforza risposte comportamentali più flessibili, efficaci e guidate dagli scopi personali.

Molti studi scientifici dimostrano che la pratica della mindfulness ha effetti sulla rigenerazione delle cellule neuronali e sull’attivazione di alcune aree del cervello particolarmente importanti per la salute mentale e fisica.

Servizi Offerti  

  • Be Mindful Programma terapeutico di gruppo basato sulla mindfulness – 8 incontri. Percorso esperienziale di gruppo di otto settimane, strutturato in otto incontri di due ore e pratica individuale a casa, indirizzato a persone che vivono in situazioni di disagio percepito (disturbi d’ansia, umore depresso, somatizzazioni, condizioni di vita difficili), che hanno problemi di salute o che vogliono imparare una nuova e più funzionale modalità di rapportarsi alla vita. [leggi di più >>>]
  • MBSR Mindfulness Based Stress Reduction – 8 incontri + Giornata “intensiva”. Protocollo basato sulla mindfulness messo a punto originariamente dal prof. Jon Kabat-Zinn presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts per trasferire alle persone un modo profondamente differente di affrontare molte delle problematiche sia fisiche che psicologiche legate allo stress. [leggi di più >>>]
  • IMP – Interpersonal Mindfulness Program – Programma avanzato di Mindfulness relazionale – 8 incontri + Giornata “intensiva”. L’Interpersonal Mindfulness Program è un percorso strutturato che si basa sulla integrazione della pratica meditativa interpersonale dell’Insight Dialogue sviluppata da Gregory Kramer con la tipica progressione protocollare degli attuali programmi Mindfulness Based. [leggi di più >>> ]
  • Mindfulness individuale – Sessioni individuali di meditazione per praticare con orari flessibili e indicazioni personalizzate. [leggi di più >>> ]
  • Richiamo MindfulIncontri continuativi di meditazione guidata per sostenere e condividere la pratica. Incontri di meditazione guidata a cadenza periodica indirizzati a coloro che hanno partecipato al programma Be Mindful o MBSR. Per mantenere la pratica, per coltivarla, per riscoprirla, per condividerla. [leggi di più >>> ]
  • Mamma Mindful Strumenti pratici per vivere in modo consapevole gravidanza, parto e inizio della genitorialità – 4 incontri. Programma esperienziale basato sulla mindfulness strutturato in 4 incontri di gruppo di due ore e pratica individuale a casa. La pratica di mindfulness consente di andare incontro ai profondi cambiamenti nel corpo e nella mente durante la gravidanza, il parto e l’inizio della genitorialità promuovendo l’equilibrio interiore e la sintonia con il proprio bambino, anche nei momenti difficili. [leggi di più >>>]
  • Psicoterapia cognitiva basata sulla MindfulnessPercorso di psicoterapia cognitiva all’interno del quale vengono integrate anche tecniche di mindfulness. In tal modo il lavoro psicoterapeutico e la pratica di mindfuness si completano dando vita ad un circolo virtuoso in cui gli effetti della pratica mindfulness incidono positivamente sul lavoro terapeutico.

Riferimento

Dott. Alessandro Marcengo
Dott.ssa Emanuela Sabena

Per contatti ed informazioni

Mail: info@bemindful.it
Tel: 011-3857740

 

Bibliografia

  • Baer, R. (2012). Come funziona la mindfulness. Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Bardacke N. (2012). Mindful birthing: training the mind, body and heart for childbirth and beyond. HarperCollins- New York,
  • Didonna, F. (2012). Manuale Clinico di Mindfulness (Trad. it. del Clinical Handbook of Mindfulness, 2009 Springer: New York). Franco Angeli-Milano
  • Hughes, A., Williams, M., Bardacke, N., Duncan, L.G., Dimidjian, S., Goodman, S. (2009).
  • Mindfulness approaches to childbirth and parenting. British Journal of Midwifery, 17, 630-635.
  • Kabat-Zinn, J. (1999). Dovunque tu vada, ci sei già: una guida alla meditazione. TEA – Milano
  • Kabat-Zinn, J. (2005). Vivere momento per momento. Corbaccio – Milano
  • Kabat-Zinn, J. (2006). Riprendere i sensi. Corbaccio – Milano
  • Pensa, C. (1994). La tranquilla passione. Ubaldini Editore – Roma
  • Pensa, C. Attenzione saggia, attenzione non saggia. Promolibri, Torino
  • Segal, Z. V., Williams, M. G., Teasdale J. D. (2002). Mindfulness-Based CognitiveTherapy. Guilford. Tr. It. (2006) Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero. Bollati-Boringhieri.
  • Siegel, D. (2007). Mindfulness e cervello. Tr.It. (2009) Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Vieten, C., Astin, J. (2008). Effects of a Mindfulness-based intervention during pregnancy on prenatal stress and mood: results of a pilot study. Archives of Women’s Mental Health, 11, 67-74.
  • Williams, M., Teasdale, J., Segal, Z. e Kabat-Zinn J.  (2010). Ritrovare la serenità. Come superare la depressione attraverso la consapevolezza.  Raffaello Cortina Editore
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Mamma Mindful

Aprile 4, 2015 in BeMindful, Benessere, Corsi, Gruppo, Mindfulness, Programma, Servizio, Torino da

Strumenti pratici per vivere in modo consapevole gravidanza parto e inizio della genitorialità

Il programma Mamma Mindful 

Mamma Mindful è un programma esperienziale basato sulla mindfulness strutturato in quattro incontri e pratica individuale a casa, per prepararsi ad affrontare l’esperienza della maternità con occhi attenti e cuore aperto. L’apprendimento delle pratiche di mindfulness consente di andare incontro ai profondi cambiamenti nel corpo e nella mente durante la gravidanza, il parto e l’inizio della genitorialità promuovendo l’equilibrio interiore e la sintonia con il proprio bambino, anche nei momenti difficili. Attraverso la pratica di consapevolezza  è possibile apprendere come vivere pienamente le gioie e le sfide di questo momento trasformativo e come coltivare capacità che perdurerranno nel tempo per vivere in modo più completo ed essere genitori più consapevoli, amorevoli ed attenti. La pratica di mindfulness diventa così non solo una risorsa nel momento del  parto, ma una risorsa per tutta l’esistenza.

La pratica mindfulness consente di:

  • Affrontare e gestire in modo sereno e consapevole il dolore del parto (che non viene evitato, ma consapevolmente attraversato)
  • Ridurre lo stress, migliorare l’umore e coltivare un’attitudine mentale che permette di relazionarsi in modo sano con l’imprevedibilità dell’esperienza
  • Sviluppare la capacità di essere consapevoli nel momento presente e in sintonia con il proprio bambino
  • Sviluppare strategie per agire in linea con i valori e gli obiettivi del tipo di madre che si desidera essere, liberandosi da eventuali schemi automatici e sviluppando libertà di scelta

Saranno forniti file audio e schede di lavoro per proseguire la pratica a casa.

Riferimento

dott.ssa Emanuela Sabena 


Per informazioni ed iscrizioni: inviare una mail a info@bemindful.it con i propri dati anagrafici e numero telefonico.

 

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Disturbi dello spettro autistico

Ottobre 23, 2014 in asperger, autismo, Corsi, diagnosi, disturbi pervasivi dello sviluppo, Disturbo, Età Evolutiva, genitori, Gruppo, Individuale, Programma, psicodiagnosi, Psicoterapia, rett, Servizio, sostegno psicologico, Terapia, Torino, Trattamento da Centro Clinico Crocetta

Diagnosi e trattamento dell’autismo e della sindrome di Asperger

Dal 2013 è entrato in vigore un nuovo Manuale Diagnostico Statistico, il DSM V, usato dalla comunità internazionale per valutare le condizioni psicologiche e psichiatriche e individuare i criteri che caratterizzano le diverse condizioni. Una diagnosi precisa consente di strutturare trattamenti dedicati, e quindi più efficaci. Nella scorsa edizione del DSM i disturbi dello spettro autistico erano suddivisi in un ampio gruppo di condizioni (raggruppate sotto la definizione di Disturbi Pervasivi dello Sviluppo), tra cui l’autismo tipico e quello atipico, la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett, il Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia. Con la nuova edizione tutte queste condizioni sono state sostituite da un’unica categoria, di cui si valutano, nei criteri, le diverse caratteristiche, in termini di severità e bisogno di assistenza. Tutte le caratteristiche devono essere presenti fin dall’infanzia, possono non manifestarsi fino ad una certa età, cioè fino a quando le capacità dell’individuo sono sufficienti ad esaudire le richieste dell’ambiente.

Entrando nel dettaglio, per poter fare diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico è necessario che vengano soddisfatti questi criteri:

a. Deficit persistente nella comunicazione e nell’interazione sociale.

  1. deficit nella reciprocità socio-emotiva (ad es. difficoltà o approccio sociale atipico nella conversazione, interesse ridotto nella condivisione degli interessi e delle emozioni, mancanza di iniziativa relazionale);
  2. difficoltà nella comunicazione non verbale (difficoltà gestuale, o di contatto oculare, o della comprensione della comunicazione non verbale);
  3. deficit nello sviluppo e nel mantenimento di relazioni sociali (escluse quelle con la famiglia);
  4. difficoltà nel regolare il comportamento nei diversi contesti e apparente mancanza di attenzione per le altre persone.

b. Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive.

Si tratta di presenza di linguaggio, movimenti o uso di oggetti, stereotipato o ripetitivo (uso di frasi tratte da film o cartoni, movimenti ripetitivi, ripetizione di parole o frasi apparentemente senza un senso sociale). Questo criterio comprende anche una eccessiva aderenza alla routine e difficoltà nel modificare comportamenti verbali o non verbali: ad esempio difficoltà a modificare la strada per tornare a casa, tendenza a mangiare sempre gli stessi cibi o a parlare incessantemente di un certo argomento e a fare sempre le medesime domande, aumento del livello di stress in seguito a piccoli cambiamenti. Fanno parte dei criteri anche una reattività inusuale a certi aspetti dell’ambiente, come una apparente indifferenza agli stimoli caldi, freddi o al dolore, una risposta avversa a certi suoni, intensità di luce o tessuti, una fascinazione particolare per oggetti luccicanti o roteanti.

Per differenziare le diverse modalità in cui si manifesta il disturbo, con livelli di impatto sulla qualità della vita e sulle possibilità di autonomia durante l’età adulta, sono stati introdotti dei criteri di severità e supporto, suddivisi in tre fasce (supporto rilevante, moderato, lieve). Soggetti che risultano necessitare di supporto lieve corrispondono alle persone precedente diagnosticate con la Sindrome di Asperger, ossia con intelligenza nella norma o superiore e buon livello di autonomia nello svolgere la maggior parte delle attività della vita quotidiana. Questo gruppo di soggetti sono ora più generalmente definiti “autismo ad alto funzionamento”.

Servizi Offerti

  • Diagnosi – Percorso anamnestico e diagnostico per individuare la presenza delle caratteristiche proprie dei disturbi dello spettro autistico, in particolare in adolescenti ed adulti ad alto funzionamento o con caratteristiche sub cliniche, per le quali la diagnosi presente maggiore difficoltà e richiede una competenza specifica.
  • Psicoterapia individuale – Percorso psicoterapeutico, finalizzato ad aumentare la consapevolezza del proprio stile di funzionamento, comprensivo dei punti di forza e di debolezza che ogni individuo presenta; lavoro specificamente strutturato per migliorare le competenze metacognitive e le capacità relazionali e sociali, essenziali per una vita quotidiana gratificante sul piano affettivo, relazionale e scolastico/professionale.
  • Gruppi di supporto per fratelli – Gruppo dedicato in modo specifico alle difficoltà e alle esperienze che ogni giorno vivono i fratelli e le sorelle delle persone con disturbi dello spettro autistico, per arricchirsi attraverso il confronto e condividere ciò che si è imparato giorno dopo giorno. Gli incontri saranno sviluppati su tematiche specifiche concordate all’inizio del percorso, sulle quali discutere insieme, per scoprire come la condivisione delle fatiche e della sofferenza, ma anche dei momenti di sorpresa, gioia e gratificazione, possano risultare terapeutiche. Verranno creati gruppi il più possibile omogenei per caratteristiche ed età.
  • Parent training – Incontri di gruppo dedicati ai genitori di ragazzi con funzionamento molto alto e alle loro specifiche difficoltà, prevalentemente sociali e legate alla consapevolezza. Suggerimenti per intervenire efficacemente su comportamenti oppositivi o manifestazioni ansiose, discussione sulle difficoltà in classe e con i pari.
  • Gruppi psico-educativi sulle abilità sociali e la metacognizione – Lavoro in gruppo per la riflessione sulle difficoltà sociali che si sperimentano quotidianamente, ad esempio nel trovare nuovi amici o nel saper come comportarsi ad una festa, a scuola o al lavoro. Attività mirate, come role play e indicazioni concrete, per lo sviluppo delle capacità metacognitive, per imparare a intuire cosa pensano i nostri interlocutori, a partire da segnali non verbali come i gesti, le espressioni del viso, il tono della voce.

Riferimento

Bibliografia

SAGGI DIVULGATIVI
  • Marc Segar, Guida alla sopravvivenza per persone con sindrome di asperger, Lem Libraria
  • Temple Grandin, Pensare in immagini, Erickson
  • Tony attwood, Guida alla sindrome di Aperger, Erickson
  • Janet Dixon, Facilitare la comunicazione nell’autismo, Erickson
  • Flavia Caretto, Autismo e autonomie personali, guida per educatori, insegnanti e genitori, Erickson
  • Paolo Cornaglia Ferraris, Io sento diverso, Erickson
  • Hilde de Clercq, L’autismo da dentro- una guida pratica, Erickson
ROMANZI
  • Siobhan Dowd, Il mistero di london eye, Uovonero
  • Marc Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Einaudi
  • Petrosino, Ciao, io mi chiamo Antonio, Sonda
SAGGI TECNICI
  • AAVV, a cura di Michele Zappella, Autismo e disturbi dello sviluppo, giornale italiano di ricerca clinica e Psicoeducativa, Erickson
  • Giacomo Vivanti, La mente autistica, Omega
  • Theo peeters, Autismo: dalla conoscenza teorica alla pratica educativa, Uovonero
  • Cavagnola, Moderato, Leoni (a cura di), Autismo: che fare?, Vannini
  • Cohen e Vokmark, Autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo, Vannini
  • Uta Frith, L’autismo, spiegazione di un enigma, Laterza
  • Mario Lambiase, Autismo e lobi frontali, Vannini
  • Lomascolo, Vaccaro, Autismo: modelli applicativi nei servizi, Vannini
da

Attacchi di panico, ansia e fobie

Aprile 16, 2014 in Ansia, EMDR, Fobia, Gruppo, Individuale, Mindfulness, Panico, Psicoterapia, Servizio, Terapia, Torino, Trattamento da

“La paura della paura”

L’ansia è una emozione provata da tutte le persone durante la vita, spesso non distinguibile dalla paura e spesso identificata con lo stress, almeno come costruzione verbale. L’ansioso vive una esperienza di carattere sia cognitivo, il pericolo imminente, sia somatico, la reazione di allarme con l’aumento di adrenalina affinché si possa affrontare il pericolo stesso o scappare. In quest’ottica, l’ansia è una emozione adattiva che ci permette di scegliere cosa fare,  di superare momenti difficili, di forte stress o situazioni impreviste.

L’attacco di panico si verifica quando l’ansia e/o la paura sono talmente intense da provocare i sintomi quali palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di dispnea e soffocamento, nausea, dolori al petto, paura di perdere il controllo o impazzire, paura di morire.

La fobia è una paura persistente di oggetti, situazioni, animali, persone ed attività che nei casi più gravi produce una limitazione dell’autonomia della persona, fino a scelte di evitamento dagli stimoli stessi. Le più frequenti sono le fobie sociali, come la paura di parlare in pubblico, e le fobie specifiche, come la paura di volare, degli insetti.

Il DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) classifica i disturbi d’ansia in:

  • (F93.0) disturbo d’ansia di separazione
  • (F94.0) mutismo selettivo
  • (F40.) fobia specifica (animali, sangue, cure mediche, ambiente)
  • (F40.10) disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
  • (F41.0) disturbo di panico
  • (F40.00) agorafobia
  • (F41.1) disturbo d’ansia generalizzata
  • (__._) disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
  • (F06.4) disturbo d’ansia dovuto ad altra condizione medica
  • (F41.8) disturbo d’ansia con altra specificazione
  • (F41.9) disturbo d’ansia senza specificazione

Servizi Offerti  

  • Terapia individuale con approccio cognitivo – Il percorso mira ad integrare le emozioni, cognizioni e sensazioni corporee del soggetto ansioso per dargli un nuovo senso e significato all’interno della propria storia di vita. Questo pone il soggetto nella condizione di comprendere il significato della sua ansia, paura o fobia, permettendogli di gestire lo stato di disagio e condurre una esistenza soddisfacente. (Équipe)
  • Terapia individuale secondo il protocollo EMDR – Il protocollo EMDR (Eye Movement Desensibilization and Reprocessing) viene utilizzato in quelle situazioni in cui l’individuo, dopo aver vissuto un evento doloroso e traumatico, tende a ricordarlo in modo intrusivo e doloroso con la stessa intensità di quando si è verificato, provocando notevoli ripercussioni sulla vita quotidiana. Attraverso i movimenti oculari si permette una desensibilizzazione all’evento e con l’aiuto del professionista l’elaborazione funzionale e adattiva dell’episodio con riduzione dell’ansia e paura.
  • Terapia Mindfulness Based – Attraverso la meditazione Mindfulness (in gruppo o individuale) vengono addestrate consapevolezza e attenzione per riuscire  a spostarsi con flessibilità dal vivere costantemente nel futuro all’essere nel momento presente, riappropriandosi così della propria vita. La meditazione modifica la relazione con i propri pensieri, emozioni e sensazioni connessi all’ansia, consentendo una maggiore flessibilità psicologica. In tal modo è possibile scegliere in maniera consapevole azioni che siano efficaci a soddisfare i propri bisogni di sicurezza e calma dando risposte più efficaci alla paura, all’ansia e al panico. (Dr.ssa Emanuela Sabena)

 

Riferimenti

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Bibliografia

  • Giannantonio M., Lenzi S. Il disturbo di panico. Raffaello Cortina. 2009
  • Hunter R. C. “The art of hypnotherapy”. Crown House Publishing Ltd. 2010
  • Procacci M., Popolo R., Marsigli N. (a cura di) Ansia e ritiro sociale. Raffaello Cortina, Milano. 2011
  • Sassaroli S. et all. “Psicoterapia cognitive dell’ansia” – Raffaello Cortina Editore. 2006
  • Schwartz R. C. “Internal Family Systems Therapy. The Guilford Press, 1995.
  • Wells A. Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia McGraw Hill

Trattamento delle molestie assillanti e comportamenti violenti (stalking, mobbing, harassment)

Febbraio 24, 2014 in aggressività, Gruppo, harassment, Individuale, mobbing, molestie, Psicoterapia, Servizio, stalking, Terapia, Torino, Trattamento, vittimologia da Centro Clinico Crocetta

Stalking, mobbing ed harassment.

Nello stalking o sindrome del molestatore assillante vengono messi in atto una serie di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza con l’obiettivo di ottenere un contatto e di comunicare con una vittima. Quest’ultima risulta infastidita e/o preoccupata da tali attenzioni o comportamenti che percepisce come intrusivi e sgraditi. Il fenomeno si manifesta con telefonate, invio di regali indesiderati, sms, e-mail, lettere, appostamenti sul luogo di residenza o di lavoro, minacce, aggressioni verbali e fisiche, fino alla predazione sessuale. Le conseguenze sul piano psicologico per le vittime sono debilitanti ed interessano il quadro emotivo e relazionale; ci possono essere compromissioni della salute e del lavoro oltre a cambiamenti dell’organizzazione della vita quotidiana (dal cambiare numero di telefono fino al cambiare abitazione).

Il mobbing è l’insieme di comportamenti distruttivi presenti all’interno degli ambienti di lavoro. La vittima viene letteralmente accerchiata e aggredita intenzionalmente dai mobber, i quali mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale, fino alla soppressione della dignità ed esistenza. L’OMS nel 2008 indica nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria gli interventi idonei a limitare e contrastare il fenomeno.

Con il termine harassment si intendono i singoli comportamenti molesti, anche a carattere sessuale. Nella categoria rientrano gli approcci fisici, le espressioni verbali aggressive, i gesti violenti, la minaccia (verbale o scritta, diretta o indiretta), il contatto fisico e spinte, l’uso di armi, le lesioni, il danneggiamento della proprietà, il pedinamento, le comunicazioni indesiderate, l’invio di oggetti, la sottrazione di beni, la diffusione di dati personali e le maldicenze, gli apprezzamenti allusivi, le battute a sfondo sessuale, gli inviti a cena tendenziosi, le telefonate con ricadute sul piano sessuale. In genere i protagonisti sono i superiori o colleghi, che attuano le molestie nei luogo di lavoro, luoghi pubblici o in particolari contesti professionali (viaggi, conferenze, feste, ecc.).

Servizi Offerti

  • Colloqui individuali o percorso psicoterapeutico – i comportamenti molesti reiterati determinano conseguenze emotive e sullo stile di vita importanti. Non è raro che le vittime presentino un disturbo post-traumatico da stress o un disturbo di adattamento, patologie che, se non gestite, possono essere debilitanti per la salute e il benessere personale. In questi casi sono consigliati dei colloqui psicologici finalizzati al sostegno e alla conoscenza del fenomeno, oppure una psicoterapia nei casi più compromessi. Anche le vittime secondarie (parenti, famigliari, figli, ecc.) possono beneficiare di questo servizio per elaborare l’esperienza indirettamente vissuta.

Disturbi alimentari

Gennaio 15, 2014 in Disturbi alimentari, Disturbo, Gruppo, Individuale, Psicoterapia, Servizio, Terapia, Torino, Trattamento da Centro Clinico Crocetta

Servizio integrato per la diagnosi e il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) indicano complesse problematiche relative al rapporto dell’individuo con il cibo e con il proprio corpo: l’alimentazione è disordinata, restrittiva oppure sregolata ed eccessiva; il cibo diventa anestetico e auto-cura di un disagio emotivo. Il corpo è spesso evitato e percepito in modo alterato: il vissuto corporeo di essere inadeguati, grassi, brutti e socialmente non accettabili, influenza negativamente la propria autostima e amabilità. I più diffusi e conosciuti disturbi del comportamento alimentare sono: anoressia, bulimia e binge eating disorder (o disturbo dell’alimentazione incontrollata). Forme meno conosciute, ma in aumento, sono la night eatinng syndrome, il nibbling (spiluccamento), la bigoressia e l’ortoressia. I disturbi del comportamento alimentare coinvolgono attualmente, in Italia, circa il 3,3% della popolazione, con un rapporto tra femmine e maschi di 9 a 1. L’alimentazione sregolata può compromettere la salute di tutti gli apparati del corpo (cardiovascolare, intestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, dermatologico) e il tasso di mortalità per disordine del comportamento alimentare è del 3%. La multifattorialità delle cause (psicologiche, psichiatriche, sociali, genetiche) e la complessità del quadro psicofisico dei pazienti con disturbo del comportamento alimentare richiedono l’intervento di una equipe specializzata e multidisciplinare, capace di definire un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato.

Servizi Offerti

  • Consulenza psico-nutrizionale – Il  percorso  psicoeducativo, svolto in piccoli gruppi,   ha come obiettivo offrire  conoscenze utili e pratiche per  aumentare la consapevolezza delle proprie abitudini alimentari, facilitare nuovi e sani stili alimentari  e limitare comportamenti disfunzionali.
  • Psicoterapia individuale – Il percorso di psicoterapia individuale ha come obiettivo la costruzione di strumenti di conoscenza e di equilibrio emotivo che facilitano nel paziente l’attenuazione e/o la scomparsa dei sintomi e aumentano le sue abilità di regolazione emotiva, necessarie per affrontare le difficoltà di vita. La psicoterapia svolta è di tipo cognitivo-comportamentale,   riconosciuta dalle linee guida internazionali come il più efficace nel trattamento dei DCA; essa  è  integrata  con un una metodologia costruttivista.
  • Psicoterapia di gruppo per bulimia e binge-eating – La psicoterapia di gruppo segue uno specifico protocollo di cura, dimostrato attualmente come scientificamente efficace. E’ un  modello di cura specificatamente orientato a pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata e bulimia (D. L. Safer, Christy F. Telch, Eunice Y. Chen, 2009, tr.it. 2011)  L’intervento è integrato con le più recenti conoscenze che derivano dalla mindfulness, dal costruttivismo e dalla  metodologia narrativa. Il protocollo prevede un primo breve stage residenziale e una successiva fase di terapia di gruppo, a sessioni bimestrali.
  • Sostegno al nucleo familiare – La famiglia di un paziente che presenta un Disturbo del Comportamento Alimentare è spesso disorientata dinnanzi a tali patologie: sensi di colpa, allarme oppure chiusura, negazione sono comuni reazioni alla sofferenza. E’ dunque talvolta utile, al fine di rendere efficace il percorso di cura, strutturare un intervento familiare di sostegno volto a offrire corrette informazioni sui DCA e sui problemi emotivi legati alla patologia, migliorare nella famiglia la gestione dello stress e rinforzarne la resilienza.

Riferimenti

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Bibliografia

  1. Albers Susan : “Eat, drink be mindfull”  New Arbinger publication
  2. Bruch H., (1996) La gabbia d’oro, ed Feltrinelli, Milano
  3. Fairburn C.G.(2010) La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione. Edizione italiana a cura di A. Carrozza e R. Dalle Grave. Eclipsi
  4. Goldstein J.(1993), Insight meditation. the practice of freedom. Boston, Shambhala Publications.  Trad. it. “La pratica della libertà”. Roma, Ubaldini, 1995.
  5. Jan Chozen Bays: ” Mindful eating. A guide to Rediscovering a Healthy and Joyful Relationship with food”, on line
  6. Kabat-Zinn J. ( 1991) Full Catastrophe Living. New York, Bantam Doubleday Dell Publishing Group. Trad. it. Vivere momento per momento. Milano, TEA, 2010.
  7. Kristeller Jean L. e Ruth Q. Wolever (2012) Mindfulness-Based Eating Awareness Training for Treating Binge Eating Disorder: The Conceptual Foundation, in “Eating Disorders and Mindfulness: Exploring Alternative Approaches to Treatment”,  ed. Routlege
  8. Linehan M.M ( 1993) Trattamento cognitivo-comportamentale del disturbo borderline. Il modello dialettico. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano (2001)
  9. Lineham M.M., Chen E.Y. ( 2005) Dialectical behavior therapy for eating disorders, in Freeman A. Encyclopedia of cognitive behavior therapy. Springer, New York, pp 168-171
  10. Lipke, H. (2000) EMDR and Psychoterapy Integration. Theoretical and Clinical  Suggestions with Focus on Traumatic Stress. Boca Raton: CRC Press
  11. Mace C. ( 2008)  Mindfulness and mental health. New York, Routledge. Trad. it. “Mindfulness e salute mentale”. Roma, Ubaldini, 2011
  12. Pensa C.( 2002), L’intelligenza spirituale. Roma, Ubaldini
  13. Safer Debra L., Telch Christy F., Chen Eunice Y., (2011),  Binge eating e bulimia. Trattamento dialettico-comportamentale, ed. Raffaello Cortina, Milano
  14. Shapiro, F. (2000). EMDR Ten Years After Its Introduction: A Review of Past and Future Directions, “EMDR… Forward from the future”, 8-10 settembre, Toronto
  15. Segal Z., Williams M., Teasdale J.( 2002), Mindfulness-Based Cognitive Therapy for Depression. A New Approach to Preventing Relapse. New York, Guilford Press, 2002.
  16. Siegel D. J. (2001), La mente relazionale.  Neurobiologia dell’esperienza  interpersonale, Raffaello Cortina, Milano
  17. Siegel D.J.( 2007)  The Mindful Brain. Mind your brain Inc,  Trad. it. Mindfulness e cervello a cura di Amadei G., Milano, Raffaello Cortina Editore (2009)
  18. Sumedho A., Intuitive awareness. UK, Amaravati Monastery Publications, 2004. Trad. it. “Consapevolezza intuitiva”. Roma, Ubaldini, 2005.
  19. Van der Kolk, B., Fisler, R. (1995) Dissociation and the fragmentary nature of  34 traumatic memories. Journal of Traumatic Stress, 8, 505-525
  20. Wansink Brian (2007) Mindless eating, perché mangiamo senza pensarci”, libreria universitaria  Feltrinelli, Pisani