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Mindfulness

Vivere nel presente

Mindfulness significa capacità di portare l’attenzione in modo intenzionale, aperto e non giudicante al momento presente. E’ una qualità di attenzione che si sviluppa attraverso la pratica meditativa ereditata dalle discipline orientali, ma svincolata da specifici significati filosofico-religiosi. L’addestramento alla presenza mentale è un metodo pratico e sistematico per gestire stress, disagi, problemi di salute e per rispondere più efficacemente alle sfide e ai problemi della vita di ogni giorno. Con la mindfulness sviluppiamo una forma di “intelligenza pratica” per gestire la mente. Riuscire a prestare attenzione alle proprie esperienze interne nel qui ed ora promuove infatti un aumento della consapevolezza e ciò produce e rinforza risposte comportamentali più flessibili, efficaci e guidate dagli scopi personali.

Molti studi scientifici dimostrano che la pratica della mindfulness ha effetti sulla rigenerazione delle cellule neuronali e sull’attivazione di alcune aree del cervello particolarmente importanti per la salute mentale e fisica.

Servizi Offerti  

  • Be Mindful Programma terapeutico di gruppo basato sulla mindfulness – 8 incontri. Percorso esperienziale di gruppo di otto settimane, strutturato in otto incontri di due ore e pratica individuale a casa, indirizzato a persone che vivono in situazioni di disagio percepito (disturbi d’ansia, umore depresso, somatizzazioni, condizioni di vita difficili), che hanno problemi di salute o che vogliono imparare una nuova e più funzionale modalità di rapportarsi alla vita. [leggi di più >>>]
  • MBSR Mindfulness Based Stress Reduction – 8 incontri + Giornata “intensiva”. Protocollo basato sulla mindfulness messo a punto originariamente dal prof. Jon Kabat-Zinn presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts per trasferire alle persone un modo profondamente differente di affrontare molte delle problematiche sia fisiche che psicologiche legate allo stress. [leggi di più >>>]
  • IMP – Interpersonal Mindfulness Program – Programma avanzato di Mindfulness relazionale – 8 incontri + Giornata “intensiva”. L’Interpersonal Mindfulness Program è un percorso strutturato che si basa sulla integrazione della pratica meditativa interpersonale dell’Insight Dialogue sviluppata da Gregory Kramer con la tipica progressione protocollare degli attuali programmi Mindfulness Based. [leggi di più >>> ]
  • Mindfulness individuale – Sessioni individuali di meditazione per praticare con orari flessibili e indicazioni personalizzate. [leggi di più >>> ]
  • Richiamo MindfulIncontri continuativi di meditazione guidata per sostenere e condividere la pratica. Incontri di meditazione guidata a cadenza periodica indirizzati a coloro che hanno partecipato al programma Be Mindful o MBSR. Per mantenere la pratica, per coltivarla, per riscoprirla, per condividerla. [leggi di più >>> ]
  • Mamma Mindful Strumenti pratici per vivere in modo consapevole gravidanza, parto e inizio della genitorialità – 4 incontri. Programma esperienziale basato sulla mindfulness strutturato in 4 incontri di gruppo di due ore e pratica individuale a casa. La pratica di mindfulness consente di andare incontro ai profondi cambiamenti nel corpo e nella mente durante la gravidanza, il parto e l’inizio della genitorialità promuovendo l’equilibrio interiore e la sintonia con il proprio bambino, anche nei momenti difficili. [leggi di più >>>]
  • Psicoterapia cognitiva basata sulla MindfulnessPercorso di psicoterapia cognitiva all’interno del quale vengono integrate anche tecniche di mindfulness. In tal modo il lavoro psicoterapeutico e la pratica di mindfuness si completano dando vita ad un circolo virtuoso in cui gli effetti della pratica mindfulness incidono positivamente sul lavoro terapeutico.

Riferimento

Dott. Alessandro Marcengo
Dott.ssa Emanuela Sabena

Per contatti ed informazioni

Mail: info@bemindful.it
Tel: 011-3857740

 

Bibliografia

  • Baer, R. (2012). Come funziona la mindfulness. Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Bardacke N. (2012). Mindful birthing: training the mind, body and heart for childbirth and beyond. HarperCollins- New York,
  • Didonna, F. (2012). Manuale Clinico di Mindfulness (Trad. it. del Clinical Handbook of Mindfulness, 2009 Springer: New York). Franco Angeli-Milano
  • Hughes, A., Williams, M., Bardacke, N., Duncan, L.G., Dimidjian, S., Goodman, S. (2009).
  • Mindfulness approaches to childbirth and parenting. British Journal of Midwifery, 17, 630-635.
  • Kabat-Zinn, J. (1999). Dovunque tu vada, ci sei già: una guida alla meditazione. TEA – Milano
  • Kabat-Zinn, J. (2005). Vivere momento per momento. Corbaccio – Milano
  • Kabat-Zinn, J. (2006). Riprendere i sensi. Corbaccio – Milano
  • Pensa, C. (1994). La tranquilla passione. Ubaldini Editore – Roma
  • Pensa, C. Attenzione saggia, attenzione non saggia. Promolibri, Torino
  • Segal, Z. V., Williams, M. G., Teasdale J. D. (2002). Mindfulness-Based CognitiveTherapy. Guilford. Tr. It. (2006) Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero. Bollati-Boringhieri.
  • Siegel, D. (2007). Mindfulness e cervello. Tr.It. (2009) Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Vieten, C., Astin, J. (2008). Effects of a Mindfulness-based intervention during pregnancy on prenatal stress and mood: results of a pilot study. Archives of Women’s Mental Health, 11, 67-74.
  • Williams, M., Teasdale, J., Segal, Z. e Kabat-Zinn J.  (2010). Ritrovare la serenità. Come superare la depressione attraverso la consapevolezza.  Raffaello Cortina Editore

Disturbo da accumulo – Trattamento Integrato

Hoarding – Consulenza e Terapia

Il disturbo da accumulo (a volte indicato anche come Disposofobia, Hoarding Disorder, Accumulo Compulsivo, Accaparramento Patologico, Sindrome Messie, Sindrome Collyer, Sillogomania) è un disturbo caratterizzato dall’accumulo continuativo di beni, acquistati o raccolti, e dalla successiva incapacità di eliminarli dai propri spazi vitali (casa, auto, ufficio, ecc.). Nel tempo questo determina il progressivo ingombro di tutte le aree disponibili, incluse quelle essenziali per cucinare, dormire e lavarsi, provocando in ultimo l’impossibilità di svolgere le normali attività quotidiane. Il disturbo da accumulo comporta spesso rilevanti impatti sulla persona ed i suoi familiari, sia in termini finanziari, sia attraverso una riduzione importante del funzionamento lavorativo e sociale.

Dal 2013 il disturbo di accumulo è incluso nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V) come disturbo a sé stante dotato di propri criteri diagnostici.

Le possibilità di terapia vanno identificate in riferimento allo specifico caso. In alcune situazioni il comportamento di accumulo può essere secondario ad altre patologie, in tal caso il percorso terapeutico sarà basato sulla patologia primaria. Nella maggior parte delle situazioni è viceversa il disturbo da accumulo stesso a risultare primario, in tal caso la Terapia Cognitivo Comportamentale specifica per l’hoarding, avendo dato prova di efficacia in numerosi trial clinici, risulta il trattamento di elezione.

Servizi Offerti

  • Consulenza individuale – Talvolta i rapporti familiari sono fortemente provati dalla convivenza con il disturbo da accumulo. Si sente in questo caso la necessità di “fare qualcosa” per il proprio caro o per se stessi. E’ importante in questo caso avere una valutazione individuale del caso, un esame specifico sulla possibile co-occorrenza di altre patologie, un’idea chiara delle possibilità di trattamento ed una serie di linee guida per facilitare l’eventuale convivenza col disturbo.
  • Trattamento Integrato del disturbo da accumulo – A valle della valutazione del caso, è possibile attivare un percorso di trattamento integrato dell’hoarding secondo il protocollo Cognitivo Comportamentale specifico per il disturbo. Si tratta di un percorso svolto in parte a domicilio ed in parte in studio, indirizzato a sviluppare nella persona le capacità per fronteggiare in autonomia le manifestazioni del disturbo.

Riferimento

Dott. Alessandro Marcengo [amarcengo@psicoterapie.pro]

Équipe

Dott. Alessandro Marcengo
Dott.ssa Emanuela Sabena

Approfondimento

Per saperne di più su Disturbo da Accumulo, Hoarding Disorder, Disposofobia, Accumulo Compulsivo, Accaparramento Patologico, Sindrome Messie, Sindrome di Collyer, Sillogomania: Disposofobia.org

Bibliografia

  • American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed., text revision. Washington, DC: American Psychiatric Press; 2013
  • Frost R.O., Hartl T.L., A cognitive-behavioral model of compulsive hoarding. Behav Res Ther 1996;34:341–350.
  • Frost R.O., Steketee G, Tolin D, Brown T. Co-morbidity and diagnostic issues in compulsive hoarding. Paper presented at: Annual Meeting of the Anxiety Disorders Association of America 2006; Miami.
  • Hartl, T. L., Duffany, S. R., Allen, G. J., Steketee, G., & Frost, R. O. (2005).Relationships among compulsive hoarding, trauma, and attention-deficit/hyperactivity disorder. Behaviour Research and Therapy, 43, 269-276.
  • Mataix-Cols D, Frost RO, Pertusa A, et al. Hoarding disorder: a new diagnosis for DSM-V? Depress Anxiety. 2010;27:556-572.
  • Muroff J, Bratiotis C, Steketee G. Treatment for hoarding behaviors: a review of the evidence. Clin Soc Work J. 2010. doi:10.1007/s10615-010-0311-4. 2010
  • Pertusa A, Frost RO, Fullana MA, et al. Refining the diagnostic boundaries of compulsive hoarding: a critical review. Clin Psychol Rev. 2010;30:371-386.
  • Rachman S, Elliott CM, Shafran R, Radomsky AS. Separating hoarding from OCD. Behav Res Ther 2009;47: 520–522.
  • Steketee G, Frost RO, Kyrios M. Cognitive aspects of compulsive hoarding. Cognitive Therapy and Research. 2003;27:463-479.
  • Tolin, D. F., Frost, R. O., & Steketee, G. (2007). An open trial of cognitive-behavioral therapy for compulsive hoarding. Behaviour Research and Therapy, 45, 1461-1470.
  • Tolin, D. F., Frost, R. O., Steketee, G., & Fitch, K. E. (2008). Family burden of compulsive hoarding: Results of an Internet survey. Behaviour Research and Therapy, 46, 334-344.

Mamma Mindful

Strumenti pratici per vivere in modo consapevole gravidanza parto e inizio della genitorialità

Il programma Mamma Mindful 

Mamma Mindful è un programma esperienziale basato sulla mindfulness strutturato in quattro incontri e pratica individuale a casa, per prepararsi ad affrontare l’esperienza della maternità con occhi attenti e cuore aperto. L’apprendimento delle pratiche di mindfulness consente di andare incontro ai profondi cambiamenti nel corpo e nella mente durante la gravidanza, il parto e l’inizio della genitorialità promuovendo l’equilibrio interiore e la sintonia con il proprio bambino, anche nei momenti difficili. Attraverso la pratica di consapevolezza  è possibile apprendere come vivere pienamente le gioie e le sfide di questo momento trasformativo e come coltivare capacità che perdurerranno nel tempo per vivere in modo più completo ed essere genitori più consapevoli, amorevoli ed attenti. La pratica di mindfulness diventa così non solo una risorsa nel momento del  parto, ma una risorsa per tutta l’esistenza.

La pratica mindfulness consente di:

  • Affrontare e gestire in modo sereno e consapevole il dolore del parto (che non viene evitato, ma consapevolmente attraversato)
  • Ridurre lo stress, migliorare l’umore e coltivare un’attitudine mentale che permette di relazionarsi in modo sano con l’imprevedibilità dell’esperienza
  • Sviluppare la capacità di essere consapevoli nel momento presente e in sintonia con il proprio bambino
  • Sviluppare strategie per agire in linea con i valori e gli obiettivi del tipo di madre che si desidera essere, liberandosi da eventuali schemi automatici e sviluppando libertà di scelta

Saranno forniti file audio e schede di lavoro per proseguire la pratica a casa.

Riferimento

dott.ssa Emanuela Sabena 


Per informazioni ed iscrizioni: inviare una mail a info@bemindful.it con i propri dati anagrafici e numero telefonico.

 

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Trattamento delle molestie assillanti e comportamenti violenti (stalking, mobbing, harassment)

Stalking, mobbing ed harassment.

Nello stalking o sindrome del molestatore assillante vengono messi in atto una serie di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza con l’obiettivo di ottenere un contatto e di comunicare con una vittima. Quest’ultima risulta infastidita e/o preoccupata da tali attenzioni o comportamenti che percepisce come intrusivi e sgraditi. Il fenomeno si manifesta con telefonate, invio di regali indesiderati, sms, e-mail, lettere, appostamenti sul luogo di residenza o di lavoro, minacce, aggressioni verbali e fisiche, fino alla predazione sessuale. Le conseguenze sul piano psicologico per le vittime sono debilitanti ed interessano il quadro emotivo e relazionale; ci possono essere compromissioni della salute e del lavoro oltre a cambiamenti dell’organizzazione della vita quotidiana (dal cambiare numero di telefono fino al cambiare abitazione).

Il mobbing è l’insieme di comportamenti distruttivi presenti all’interno degli ambienti di lavoro. La vittima viene letteralmente accerchiata e aggredita intenzionalmente dai mobber, i quali mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale, fino alla soppressione della dignità ed esistenza. L’OMS nel 2008 indica nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria gli interventi idonei a limitare e contrastare il fenomeno.

Con il termine harassment si intendono i singoli comportamenti molesti, anche a carattere sessuale. Nella categoria rientrano gli approcci fisici, le espressioni verbali aggressive, i gesti violenti, la minaccia (verbale o scritta, diretta o indiretta), il contatto fisico e spinte, l’uso di armi, le lesioni, il danneggiamento della proprietà, il pedinamento, le comunicazioni indesiderate, l’invio di oggetti, la sottrazione di beni, la diffusione di dati personali e le maldicenze, gli apprezzamenti allusivi, le battute a sfondo sessuale, gli inviti a cena tendenziosi, le telefonate con ricadute sul piano sessuale. In genere i protagonisti sono i superiori o colleghi, che attuano le molestie nei luogo di lavoro, luoghi pubblici o in particolari contesti professionali (viaggi, conferenze, feste, ecc.).

Servizi Offerti

  • Colloqui individuali o percorso psicoterapeutico – i comportamenti molesti reiterati determinano conseguenze emotive e sullo stile di vita importanti. Non è raro che le vittime presentino un disturbo post-traumatico da stress o un disturbo di adattamento, patologie che, se non gestite, possono essere debilitanti per la salute e il benessere personale. In questi casi sono consigliati dei colloqui psicologici finalizzati al sostegno e alla conoscenza del fenomeno, oppure una psicoterapia nei casi più compromessi. Anche le vittime secondarie (parenti, famigliari, figli, ecc.) possono beneficiare di questo servizio per elaborare l’esperienza indirettamente vissuta.

Disturbi dell’età evolutiva

Diagnosi e trattamento dei disturbi dell’età evolutiva

Intendiamo per età evolutiva la fascia di età che va dai 3 anni ai 18, dall’infanzia cioè all’adolescenza. Durante questo cammino avvengono numerosi ed importanti cambiamenti, fisici, comportamentali, affettivi ed emotivi. Il bambino si trova ad affrontare sfide quotidiane come la separazione da mamma e papà, l’inizio della scuola, il confronto con i pari, le prestazioni scolastiche o l’apprendimento di nuove regole. Per qualcuno questo può essere faticoso o addirittura fonte di sofferenza: in questi casi il bambino può cominciare a manifestare segni di disagio. Questo disagio spesso non può essere espresso verbalmente e si manifesta prevalentemente a livello comportamentale, corporeo ed emotivo. È importante riuscire a riconoscere i segnali di disagio del bambino per poter intervenire nel modo più appropriato e tempestivo.
Laddove il bambino manifesti disagio nell’affrontare situazioni a forte impatto emotivo (separazione dei genitori, inserimento scolastico, difficoltà relazionali ecc.) può essere utile un lavoro di sostegno psicologico con l’obiettivo di accompagnare lui e la sua famiglia nel momento della difficoltà; qualora, invece, il disagio si trasformi in un disturbo significativo, l’intervento elettivo per alleviare la sofferenza e ridurre i sintomi è la psicoterapia cognitiva, specifica per l’età evolutiva.

Servizi Offerti

  • Psicodiagnosi – consiste in 4/5 colloqui in cui, a seconda della richiesta, vengono somministrati dei test cognitivi e/o emotivi o effettuata l’osservazione del comportamento del bambino in situazioni di gioco libero e/o strutturato. L’obiettivo è quello di valutare l’adeguatezza del bambino in relazione all’età, le sue capacità relazionali con gli adulti e con i pari e l’area cognitiva. Attraverso il percorso di psicodiagnosi si riesce a valutare anche la relazione tra aspetti emotivi e cognitivi e l’influenza degli uni sugli altri.
  • Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva – se dalla psicodiagnosi effettuata con il bambino emergono sofferenze più significative e strutturate o il disagio influisce sul normale svolgersi della vita familiare e scolastica, è necessario intraprendere una psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva al fine di ridurre i sintomi e curare il disagio. Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni che ne conseguono e i comportamenti sintomatici. Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, insieme alla condivisione con il bambino e i suoi genitori, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.
  • Sostegno alla genitorialitàè uno spazio offerto ai soli genitori dove un esperto (lo psicoterapeuta) fornisce delle indicazioni pratiche per gestire situazioni concrete esemplificate durante la seduta. Il genitore è da considerarsi come il primo esperto del figlio, così come una delle principali figure di riferimento grazie alle quali il bambino impara a regolare i propri stati interni. Il terapeuta accompagna i genitori a riflettere sulla propria storia personale e i propri stati interni e su come questi possano talvolta influenzare il proprio stile genitoriale e il modo in cui il bambino impara a regolare le sue emozioni e i suoi pensieri e interiorizza degli schemi d’azione. L’obiettivo centrale del lavoro è quello di aiutare i genitori a capire le proprie criticità e motivare al cambiamento verso modalità di comportamento e di gestione emotiva più funzionali e sereni per tutta la famiglia. Il lavoro con i genitori si è rivelato fondamentale per i disturbi dell’età evolutiva. Lavorare per il bambino anche insieme ai genitori e a volte agli insegnanti, diventa importante per vedere dei cambiamenti concreti nella quotidianità del minore.
  • EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing) – è un metodo utilizzato prevalentemente nel trattamento dei traumi come lutti, separazioni, incidenti, disastri naturali, violenze ed abusi sessuali e/o psicologici, bullismo. Viene inserito all’interno del percorso psicoterapeutico ed è finalizzato alla desensibilizzazione rapida degli eventi traumatici ed alla conseguente riduzione del sintomo e del disagio (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). L’EMDR ė un metodo molto efficace ed è utilizzato, oltre che negli adulti, anche nel trattamento di bambini e adolescenti, portando alla risoluzione dei sintomi dipendenti dal Trauma.

 Équipe

Bibliografia

  • BaraB.G., 1996, Manuale di psicoterapia cognitiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol.1) L’attaccamento alla madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol. 2). La separazione dalla madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Attaccamento e perdita (vol. 3). La perdita della madre, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Bowlby J. 1989, Una base sicura, Raffaello Cortina, Milano.
  • Caviglia G., 2003, Attaccamento e psicopatologia. Dalla ricerca alla clinica, Carocci, Roma.
  • Crittenden P.M. 1999, Attaccamento in età adulta, Raffaello Cortina, Milano.
  • Crittenden P.M. 1997. Pericolo, sviluppo e adattamento, Masson, Milano.
  • Crittenden P.M. 1994, Nuove prospettive sull’attaccamento: teoria e pratica in famiglie ad altro rischio, Guerini, Milano.
  • Fonagy P., Target M. 2001, Attaccamento e funzione riflessiva, Raffaello Cortina, Milano.
  • Guidano V.F., 1992, Il sé nel suo divenire, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Guidano V.F., 1988, La complessità del sè, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Holmes J. 1994, La teoria dell’attaccamento- John Bowlby e la sua scuola, Raffaello Cortina, Milano.
  • Isola L. e Mancini F. 2003, Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza, Franco Angeli, Milano.
  • Lambruschi F., eds.2004, Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Liotti G. 2001, Le opere della coscienza, Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Liotti G. 1994, La dimensione interpersonale della coscienza, Franco Angeli, Milano.
  • Parkes C.M., Stevenson-Hinde J., Marris P. 1995, L’attaccamento nel ciclo della vita, Il pensiero Scientifico, Roma.
  • Safran J.D., Segal Z.V. 1983, Il processo interpersonale nella terapia cognitiva, Feltrinelli, Milano.
  • Schaffer H.R., ed 1993, L’interazione Madre-Bambino, Franco Angeli, Milano.
  • Siegel D. 2001, La mente relazionale, Neurobiologia dell’esperienza interpersonale, Cortina, Milano.
  • Veglia F. 1999, ed. Storie di vita. Narrazione e cura in psicoterapia cognitiva, Bollati Boringhieri, Torino.
  • Veglia F. 2005, Manuale di Educazione sessuale, Vol 2 Applicazioni, Erikson, Trento.
  • Veglia F.2004, Manuale di Educazione sessuale, Vol 1 Teoria e Metodologia, Erikson, Trento.
  • Veglia F., Pellegrini R. 2003, C’era una volta la prima volta, Erikson, Trento.
  • Zaccagnino M. 1009, I disagi della maternità. Individuazione, prevenzione e trattamento, Franco Angeli Milano.