Trattamento delle molestie assillanti e comportamenti violenti (stalking, mobbing, harassment)
Stalking, mobbing ed harassment.
Nello stalking o sindrome del molestatore assillante vengono messi in atto una serie di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza con l’obiettivo di ottenere un contatto e di comunicare con una vittima. Quest’ultima risulta infastidita e/o preoccupata da tali attenzioni o comportamenti che percepisce come intrusivi e sgraditi. Il fenomeno si manifesta con telefonate, invio di regali indesiderati, sms, e-mail, lettere, appostamenti sul luogo di residenza o di lavoro, minacce, aggressioni verbali e fisiche, fino alla predazione sessuale. Le conseguenze sul piano psicologico per le vittime sono debilitanti ed interessano il quadro emotivo e relazionale; ci possono essere compromissioni della salute e del lavoro oltre a cambiamenti dell’organizzazione della vita quotidiana (dal cambiare numero di telefono fino al cambiare abitazione).
Il mobbing è l’insieme di comportamenti distruttivi presenti all’interno degli ambienti di lavoro. La vittima viene letteralmente accerchiata e aggredita intenzionalmente dai mobber, i quali mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale, fino alla soppressione della dignità ed esistenza. L’OMS nel 2008 indica nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria gli interventi idonei a limitare e contrastare il fenomeno.
Con il termine harassment si intendono i singoli comportamenti molesti, anche a carattere sessuale. Nella categoria rientrano gli approcci fisici, le espressioni verbali aggressive, i gesti violenti, la minaccia (verbale o scritta, diretta o indiretta), il contatto fisico e spinte, l’uso di armi, le lesioni, il danneggiamento della proprietà, il pedinamento, le comunicazioni indesiderate, l’invio di oggetti, la sottrazione di beni, la diffusione di dati personali e le maldicenze, gli apprezzamenti allusivi, le battute a sfondo sessuale, gli inviti a cena tendenziosi, le telefonate con ricadute sul piano sessuale. In genere i protagonisti sono i superiori o colleghi, che attuano le molestie nei luogo di lavoro, luoghi pubblici o in particolari contesti professionali (viaggi, conferenze, feste, ecc.).
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- Colloqui individuali o percorso psicoterapeutico – i comportamenti molesti reiterati determinano conseguenze emotive e sullo stile di vita importanti. Non è raro che le vittime presentino un disturbo post-traumatico da stress o un disturbo di adattamento, patologie che, se non gestite, possono essere debilitanti per la salute e il benessere personale. In questi casi sono consigliati dei colloqui psicologici finalizzati al sostegno e alla conoscenza del fenomeno, oppure una psicoterapia nei casi più compromessi. Anche le vittime secondarie (parenti, famigliari, figli, ecc.) possono beneficiare di questo servizio per elaborare l’esperienza indirettamente vissuta.